Page 45 - Dalla Battaglia d'arresto alla Vittoria - La storia e le emozioni attraverso le testimonianze dei protagonisti
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1917. La rotta di Caporetto, L’inCreduLità e L’angosCia  43

                                              Antonio Borruso

                                Due sole vie ci sono onde uscire

                     da questo stato di cose: o la vittoria o la morte




                      Il sottotenente Antonio Borruso, irredento, del 20° reggimento artiglieria
                    da campagna, scriveva ai genitori nei giorni più drammatici della guerra una
                    lettera carica di tensione da una zona del fronte che parrebbe lontana dall’Alto
                    Isonzo, ma dove erano comparse qui perfino delle truppe germaniche. La
                    sorpresa e la preoccupazione per il nemico che continuava ad avanzare erano
                    però subito velate da ben saldi propositi di riscossa. Si leggeva comunque
                    in filigrana il rimprovero alla società civile di non aver capito e sostenuto il
                    sacrificio dei combattenti schierati sulla linea del fuoco. Nell’ultima lettera
                    qui pubblicata inviata agli amici ai primi di novembre, quando probabilmente
                    aveva già raggiunto la linea di difesa del Grappa, appariva ancora profonda-
                    mente turbato tanto da affermare che avrebbe considerato una grande vittoria
                    quella di arrestare l’infetto nemico.  Antonio Borruso cadeva combattendo a
                    diciannove anni il 17 novembre 1917 sul Col della Beretta nel corso della pri-
                    ma fase dell’aspra difesa del massiccio del Grappa, la più difficile e valorosa
                    per la sproporzione di uomini e di mezzi tra gli attaccanti del Gruppo Krauss
                    e le unità italiane. Fu decorato con la medaglia di bronzo.
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                        26 OttObre 1917
                        Sono comparse qui perfino, a quanto sembra, delle truppe germani-
                        che, ma se tenteranno qualcosa, vi assicuro che ci troveranno pro-
                        prio saldi e ben preparati, noi figli d’Italia. Dunque li aspettiamo al
                        varco per dar loro la paga che si meritano!
                        E tutti sono così, di questo pensiero, e tutti hanno gli stessi ideali.
                        Dall’ultimo soldato al più alto ufficiale tutti sono compresi del mo-
                        mento supremo e decisivo in cui la nostra Patria si trova.
                        Si prevede qualcosa questa notte e tutti sapremo orientarci a farci il
                        massimo onore compiendo tutti il nostro sacrosanto dovere.
                        Nessuno in Italia può, senza vedere il fronte, sapere quanti e quali si-
                        ano i sacrifici degli ufficiali e soldati di tutte le armi. Davvero si pro-
                        va un cordiale ribrezzo per quelli che si trovano imboscati nelle città.
                        Antonio
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