Page 49 - Dalla Battaglia d'arresto alla Vittoria - La storia e le emozioni attraverso le testimonianze dei protagonisti
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1917. La rotta di Caporetto, L’inCreduLità e L’angosCia 47
dalla bocca! Mentre ella lava coraggiosamente il cadavere, inginocchiata per
terra davanti alla barella, il vicino, con la fascia crociata al braccio... rantola!
È un portaferiti. Indimenticabile visione! Brava, Praga!
Nel pomeriggio, granata sulla casa dei carabinieri; per fortuna non vi sono
vittime. Grossi sassi lanciati in aria con violenza ricadono con fragore sulla
quarta ambulanza, sfondandone in parte il tetto ed uno precipita sul letto di un
ferito. L’Infermiera Viotti. attraversando la strada, ne scansa uno grossissimo
per miracolo.
Gigliucci, sempre allegra, dice che fa il bagno a grande velocità per non
essere sorpresa dalla morte... in costume d’aria. Simpaticona sempre la nostra
Nerina! Ora ha imparato a mettersi diritta la cuffia colla crocetta rossa nel
centro! Sulla Menfi l’aveva spesso sulle ventitré, ma c’era la scusa delle onde!
I feriti sono più tranquilli questa volta. Luigino di Melzo, però, continua a
dire: “Sciora cara, perché la resta chi a riscià la pel? Che la vaga via, che la
vaga via!”. Gli rispondo che divido volentieri la loro sorte come tutte le mie
compagne in zona, ma lui insiste: “Nung sem obligà, ma lur no, che ne manda
un’altra al sò post adess”. Che altruismo e quanto mi persuado sempre più
che abbiamo molto da imparare dai così detti “ignoranti”.
Alle 17, mentre scoppia una delle ultime granate, muore il giovane portato
dalle baracche incendiate: il sangue gli esce a fiotti dalla bocca e dal naso
appena spirato e dobbiamo tamponarlo. Arrivano i suoi compagni e fanno un
viso che mi farebbe singhiozzare, se non dovessi continuare ad essere for-
te... per i vivi, che, malgrado tutto, sperano di guarire, e per quelli che debbo
ancora comporre per l’ultimo riposo. Sorridere, sorridere... oh che schianto!
Avanti, avanti, coraggio, ma fino a quando?
24 OttObre 1917
L’Infermiera Praga torna a casa anche lei e debbo prendere il suo reparto;
non so come farò se non viene a sostituirla un’altra.
Due dei miei addominali stanno male e prima di sera ne muore uno.
L’altro, al quale si fece tutto il fattibile... non si salverà lo stesso. Nella cor-
sia della Praga, due enormi decubiti da medicare. Non ho mai visto una cosa
simile, ci starebbe dentro la testa di un bambino.
Le voci che giungono dalla fronte non sono belle...; si parla dello sfonda-
mento del nemico a Caporetto! Non voglio crederci, sarebbe troppo orribile!...
Tutto il giorno rugge il cannone verso il Faiti; un sergente viene a confermare
l’avanzata nemica. Il colpo che ricevo è tale che mi sento venir meno, e debbo
appoggiarmi al letto vicino.
Scoppio di una granata di grosso calibro alla stazione di Cormons al mo-
mento della partenza della Praga; la Punsi, che l’accompagnava, torna stordita