Page 47 - Dalla Battaglia d'arresto alla Vittoria - La storia e le emozioni attraverso le testimonianze dei protagonisti
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1917. La rotta di Caporetto, L’inCreduLità e L’angosCia  45

                                           Sita Meyer Camperio

                                Anche le donne, anche i bambini

                                  per difendere la nostra casa!







                      Sita Meyer Camperio fu educata in famiglia ai valori dell’amor di patria dal
                    padre Manfredo Camperio, combattente delle Cinque Giornate e delle guerre
                    per l’indipendenza nazionale, e al rispetto e all’amore per ogni essere umano
                    dalla madre Maria Sigfried prodigatasi durante la guerra Franco – Prussiana
                    del 1870 per l’assistenza ai feriti di entrambi gli schieramenti. Cresciuta in
                    questo ambiente ricco di ideali e di fede, Sita Camperio scelse di mettersi
                    al servizio dei sofferenti e divenne una pioniera delle infermiere volontarie
                    italiane. Impegnata prima su una nave ospedale durante la guerra di Libia, si
                    prodigò poi nel corso della Grande Guerra per l’assistenza ai militari italiani.
                    Teneva un diario della sua esperienza di crocerossina dove annotava giorno
                    per giorno la vita febbrile e drammatica dell’ospedale, l’arrivo incessante dei
                    feriti, le sofferenze e la morte dei tanti e la guarigione di quelli che riprende-
                    vano la via del fronte. Nell’ottobre del 1917 prestava servizio come infermiera
                    nell’ospedale n. 75 di Sagrado, sulla riva sinistra dell’Isonzo, ai piedi del pia-
                    noro carsico, dove era schierata la III Armata; in prossimità della linea di fuo-
                    co si trovava a viverne i momenti più tragici: fischiano sulle nostre teste una
                    cinquantina di granate…ne scoppia una che ferisce cinquanta soldati e ne uc-
                    cide quindici. Don Vesan…conforta coi Sacramenti un bel giovane che muore
                    squarciato. A Sagrado fu sorpresa dalla rotta di Caporetto che la costrinse a
                    riparare a Mestre insieme ai i feriti al personale medico e infermieristico. Le
                    giornate della ritirata furono segnate da una duplice angoscia: quella per i mi-
                    litari ricoverati, cui dedicava tutte le sue energie e la sua umana compassione
                    e i nostri feriti chi li medicherà? I midollari, con l’enorme decubito, chissà
                    come soffrono! e quella per la situazione politica e militare dell’Italia: Il Bol-
                    lettino di Cadorna parla dell’entrata del nemico sul sacro suolo della Patria.
                    Ma fin dove? Sita Meyer Camperio fu decorata con la medaglia di bronzo al
                    valor militare e la medaglia Florence Nightingale della Croce Rossa Italiana.


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