Page 27 - GUIDA AGLI ARCHIVI DELL’UFFICIO STORICO DELL’AERONAUTICA MILITARE
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preferenza per le carte sulla partecipazione agli eventi bellici, lasciando sempre
margine alla soggettività degli enti, comandi e reparti produttori e/o custodi della
documentazione. A questo si aggiunga anche un’attenzione, da parte della Sezione
storica e poi dell’Ufficio storico, rivolta al ‘dato’ e alla ‘notizia’ piuttosto che ai
complessi documentari integri, con la perdita di quelle chiavi ‘ermeneutiche’ che
potevano consentire (e consentono) una lettura ‘filologicamente’ corretta delle
carte” (nota 27, p. 13).
È questo, del resto, un comportamento che purtroppo si riscontra spesso anche in
ambito civile, quando sugli archivi operano storici sprovvisti della conoscenza
dell’archivistica che pretendono di improvvisarsi archivisti e causano danni
irreparabili agli archivi. Spesso, poi, chi non conosce l’archivistica ha difficoltà a
comprendere come ogni documento, isolato dal proprio contesto, perda gran parte
del proprio valore e del proprio significato. Sappiamo bene che chi è esperto in
altre discipline, e soprattutto in storia, ritiene che ci si possa improvvisare archivisti
e quindi ritiene di essere in grado di porre mano all’ordinamento degli archivi. Già
nel 1916 Giovanni Vittani affermava che era “tutt’altro che scomparsa l’opinione
di alcuni dotti che certe conoscenze, e specialmente la storica, siano di natura tale
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da comprendere virtualmente, come il più comprende il meno, anche l’archivistica” .
Chi non conosce l’archivistica è portato a privilegiare – come ricorda Silvia Trani
nel passo che abbiamo sopra riportato – non il complesso archivistico, il fondo, la
serie, ma il singolo documento; inoltre, è quasi sempre portato ad ordinare gli
archivi “per materia”, cioè in base al contenuto dei documenti, anziché in base ad
un corretto principio di provenienza. Ricordiamo che, poiché un archivio è
formato da due elementi, il complesso dei documenti ed il complesso delle
relazioni che intercorrono, sin dall’origine, fra i documenti stessi, spezzare quelle
relazioni – come avviene quando si creano miscellanee e raccolte per argomenti –
significa togliere ai documenti una parte del loro significato e del loro valore.
G. VITTANI, La formazione dell’archivista, in «Annuario del R. Archivio di Stato di Milano», VIII
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(1917), pp. 77-102, in cui la frase qui sopra citata è a p. 82.
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