Page 32 - GUIDA AGLI ARCHIVI DELL’UFFICIO STORICO DELL’AERONAUTICA MILITARE
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PREFAZIONE - ELIO LODOLINI

                             per tutta la durata della guerra ed oltre, che si trattasse non di un armistizio ma di
                             una resa incondizionata e che, quindi, il territorio man mano occupato dagli an-

                             gloamericani fosse governato esclusivamente da questi ultimi e non da un governo
                             italiano, sia pure in stato di soggezione.
                             Soltanto nel  1947, con la  firma  del  diktat (“trattato di  pace”  non negoziabile,
                             essendo stata incondizionata la resa), anzi con l’esecuzione di esso dal 15 settembre
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                             1947 ebbe fine – scrive il prof. Pietro Pastorelli, presidente della Commissione
                             per la redazione dei documenti diplomatici italiani – il “regime di resa incondizio-
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                             nata” . Da quella data l’Italia tornò ad essere uno Stato indipendente, retto da un
                             Governo provvisorio italiano e  non più dagli  occupanti. Con l’entrata  in vigore

                             della  costituzione, dal  1°  gennaio 1948, l’Italia  ebbe  di  nuovo un Governo
                             legittimo, come aveva avuto sino al 25 luglio 1943.
                             Una situazione particolare si verificò in Roma per l’Aeronautica, così come per le
                             altre Forze armate, subito dopo l’8 settembre 1943. La riassumiamo brevemente.
                             A seguito dell’abbandono di Roma da parte del Re e di Badoglio, che si trasferirono,

                             con i ministri della Marina, ammiraglio conte Raffaele de Courten (Milano 1888 -
                             Frascati, Roma, 1878), e  dell’Aeronautica, generale  di  divisione  aerea  Renato
                             Sandalli (Genova 1897 - Roma 1968), a Brindisi, in territorio occupato dagli an-

                             gloamericani, il potere nella Capitale fu provvisoriamente assunto dall’ottantunenne
                             maresciallo d’Italia Enrico Caviglia (Finale Ligure, Genova, 1862 - Finale Ligure
                             1945) nella sua qualità di ufficiale di grado più elevato casualmente presente nella
                             Capitale (il Governo Badoglio, istituito alla fine di quello fascista, aveva instaurato
                             una durissima dittatura militare, quindi il compito spettava all’autorità militare).

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                             Caviglia , dopo trattative con il Comando germanico, nominò comandante della




                               D.lg.c.p.s. 28 nov. 1947, n. 1430, in «Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana», 24 dic. 1947,
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                             n. 295, “Esecuzione del trattato di pace fra l’Italia e le Potenze alleate ed associate firmato a Parigi
                             il 10 febbraio 1947”.
                                P.  PASTORELLI, Il ritorno dell’Italia nell’Occidente. Racconto della politica estera italiana dal
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                             15 settembre 1947 al 21 novembre 1949, Milano, Led, 2009, p. 12.
                             11  Esiste il dubbio se Caviglia abbia ricevuto o meno il telegramma di investitura da parte di Vittorio
                             Emanuele III a sostituto del capo del Governo regio in Roma; comunque tale provvedimento fu



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