Page 132 - Il Corpo di spedizione italiano in Cina 1900-1905 - Organizzazione, uniformi e distintivi
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132 Il Corpo dI SpedIzIone ItalIano In CIna - 1900-1905
del suo asse maggiore, sporgendo solamente per la metà di questo al di
sopra del tondino”; piatta nella sua parte anteriore, recava al centro un disco
di panno nero con il numero della compagnia in lana bianca ed era munita di
un gambo doppio in filo d’ottone lungo mediamente otto centimetri grazie
al quale veniva infilata nel trapezio di pelle cucito alla parte superiore del
chepì.
Per il personale appartenente allo stato maggiore del battaglione la nappina
era interamente di lana rossa, priva del disco centrale.
- la treccia, lunga in tutto 50 centimetri e larga un centimetro e mezzo, era
costituita da un cordone di lana rossa munito ad un’estremità di un occhiel-
lo in lana e all’altra di un uncino in ferro e “scendeva trasversalmente sul
lato destro del chepì, passa sopra la visiera, e viene a fermare l’occhiello
dell’altro suo capo al bottoncino laterale sinistro. Affinchè poi la treccia
rimanga bene in assetto, viene fermata al bottoncino destro mediante un
piccolo occhiello nero elastico cucito sotto la treccia stessa a giusta distan-
za”.
Per i Furieri maggiori, i furieri ed i sergenti la treccia era costituita da un
cordone di lana rossa intrecciata con un secondo cordone d’argento.
Cappotto
Il cappotto era in panno “azzurrato” ad un solo petto, lungo in modo tale
che il lembo inferiore doveva scendere sotto il ginocchio e di ampiezza tale
da poterlo indossare sulla giubba ma, avvertiva il testo del regolamento, “non
soverchia, dovendosi adattare alla persona quando si vesta senza la giubba”
e questo perché all’epoca il cappotto veniva indossato anche d’estate con la
tenuta di marcia direttamente sulla camicia.
Il cappotto si componeva di sette parti diverse, il corpo, il bavero, le mani-
che, la martingala, le tasche, gli spallini ed i controspallini.
La parte anteriore del corpo era provvista di sei bottoni grandi di metallo
“messi in fila” in modo tale che il primo fosse cucito al disotto del gancetto che
chiudeva il bavero e l’ultimo in linea con la cintola, mentre le falde erano divise
al fondo della parte posteriore da un’apertura lunga 25 centimetri; l’interno de-
gli angoli inferiori delle falde anteriori era provvisto di una linguetta di panno
con asola a destra che si agganciava ad un bottone “mezzano d’osso annerito”
cucito a sinistra così da poter sollevare le falde e riunirle sulla parte posteriore
del cappotto durante la marcia e le esercitazioni.
Il bavero rovesciato, alto otto centimetri sul davanti e sei centimetri e mezzo
sulla parte posteriore, si chiudeva mediante un gancetto al quale corrispondeva
una maglietta, entrambi in ferro ed entrambi cuciti alla sua base, aveva le pun-
te arrotondate ed aperte e guarnite da stellette in panno bianco su panno nero
“con cinque raggi equidistanti l’uno dall’altro di millimetri 19” collocate in

