Page 158 - Il Corpo di spedizione italiano in Cina 1900-1905 - Organizzazione, uniformi e distintivi
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158 Il Corpo dI SpedIzIone ItalIano In CIna - 1900-1905
cucitura due settori uniti fra loro ed ai lembi dello sparato al fondo dei quali, su
entrambe le parti, vi erano due asole per i bottoni gemelli dei sottopiedi.
Lungo il fianco esterno della parte anteriore si aprivano otto asole equidi-
stanti fra loro, la prima e l’ultima delle quali erano ad un centimetro e mezzo di
distanza dall’orlo superiore e da quello inferiore.
La parte posteriore, unita a quella anteriore mediante cucitura, aveva sul
fianco esterno dodici bottoni mezzani d’osso bianco, otto dei quali cuciti in fila
ed in corrispondenza delle asole della parte opposta, e gli altri quattro all’in-
terno e sulla stessa linea dei primi quattro che servivano ad allargare la uosa
quando ci si doveva inserire il pantalone.
Le uose erano inoltre munite di quattro bottoni gemelli d’ottone e di un sot-
topiede di cuoio.
Stivaletti da montagna
Lo stivaletto da montagna, in dotazione a tutti i reparti e simile per forma
allo stivalino dei sottufficiali di fanteria, era caratterizzato dal gambale alto fino
alla caviglia, i cui lembi erano dotati ognuno di tre fori guarniti da occhielli
metallici e di sei ganci metallici nei quali veniva passato un lacciolo di cuoio,
e dalla chiodatura pesante applicata, oltre che lungo il tacco e la suola, anche
alla loro parte centrale.
Pezzuole da piedi
Le pezzuole da piedi erano confezionate ciascuna con un pezzo di tela di
cotone grezza di forma quadrata che misurava 45 centimetri e mezzo di lato in
modo da poter essere avvolte completamente intorno al piede del soldato.
Gavetta
Le gavette in dotazione erano di due tipi diversi, “grande” di lamiera in
dotazione all’artiglieria e “piccola” di latta in dotazione a tutti gli altri reparti.
La gavetta di lamiera era di forma ellittica nella parte anteriore e piatta in
quella posteriore ed era composta dal recipiente, dal coperchio e dal manico.
Il recipiente in lamiera di ferro stagnato aveva l’orlo superiore ripiegato
all’interno su filo di ferro ed era munito di due “piastrelle” della stessa lamiera
fissate ai fianchi con due chiodini ribaditi con un occhiello in fil di ferro ribadito
e saldato al quale si attaccava il manico.
All’esterno della gavetta, al centro della parte ellittica veniva fissata, sempre
mediante due chiodini ribaditi, una “piastrella” d’ottone sulla quale veniva
impresso il cognome del soldato al quale apparteneva la gavetta.
Il coperchio anch’esso di lamiera simile a quella del recipiente con l’orlo
ripiegato all’esterno su filo di ferro recava fissata al centro della faccia ellit-

