Page 211 - Il Corpo di spedizione italiano in Cina 1900-1905 - Organizzazione, uniformi e distintivi
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Le uniformi, i distintivi, L’equipaggiamento e L’armamento 211
fìbbia, conformemente a quanto è richiesto dalla corporatura del’uomo, esse
sopravanzassero di troppo, si dovrà ripiegare su sé stessa la parte in più di
ogni cinghia e introdurla nella fìbbia, facendo passare l’ardiglione attraverso
due fori corrispondenti con l’avvertenza che l’estremità libera della cinghia
riesca rivolta all’insù e coperta dalla cinghia stessa.”
Dello zaino menzionato dalle “Norme di massima” non abbiamo trovato
alcuna documentazione che ne potesse permettere l’identificazione ma il fatto
che ogni uomo avesse in dotazione 90 cartucce da riporre nello zaino ci fa
supporre che fosse quello in dotazione all’epoca alla fanteria anche perché il
sottotenente di vascello Camillo Premoli nel suo “Rapporto” affermava che “i
cuoiami sono un vero disastro con le cinghie degli zaini che solcano la pelle”
fatto questo che potrebbe confermare indirettamente la nostra supposizione.
La pistola semiautomatica Mauser mod.1896 prodotta dalla ditta Mauser a
partire dal 1896 era stata acquistata nel 1899 dalla Regia marina in 5000 esem-
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plari con la denominazione ufficiale di “Pistola automatica modello 1899”.
Era un’arma dalla potenza impressionante perché nonostante la canna piut-
tosto corta – misurava 14 centimetri - sparava un proiettile leggero ad alta ve-
locità che poteva risultare letale anche a lunghe distanze, tant’è che come ac-
cessorio poteva essere fornito un alzo fino a 1000 metri, graduato in centinaia
di metri da 1 a 10.
L’arma pesava un chilo e 22 grammi, era lunga in tutto 30 centimetri ed otto
millimetri, aveva un calibro di 7,63 millimetri ed era dotata di serbatoi da 6, 10 e
20 colpi e del dispositivo “ hold open”, che manteneva aperto l’otturatore dopo
lo sparo dell’ultima cartuccia, di indubbia utilità in un’arma il cui serbatoio si
riempiva dall’alto a mezzo di piastrine portamunizioni e che fu introdotto da
Mauser per la prima volta nella storia.
L’armamento di reparto prevedeva come pezzi da sbarco i cannoncini da 37
F. utilizzati per disporre di “fuoco sufficiente ed idoneo a superare le resistenze
che si oppongono all’avanzata”, un’arma semplice e robusta scomponibile in
quattro parti principali – cannone, affusto, affustino e tubo di coda con gambe
a snodo e tiranti – spalleggiabile, lunga in tutto un metro e 45 centimetri e pe-
sante 61 chili, dotata di canna rigata da 12 righe elicoidali che sparava esclusi-
vamente granate.
Ogni pezzo era dotato di sole 72 granate, senza munizioni di riserva ed era
accompagnato da una serie di accessori, più precisamente:
- cofani per munizioni: divisi in tre scompartimenti e capaci ognuno di cinque
granate, dotati di catenelle per sospensione ai ganci del basto e di maniglie
141 La fornitura venne completata il 14 novembre 1899.

