Page 234 - Il Generale Giuseppe GARIBALDI
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                   te a quella località. Ora, se si considera che dei ventimila borbonici al coman-
                   do del generale Salzano, la maggior parte era attorno a Capua, mentre due so-
                   le brigate tenevano Caiazzo, vi è da credere che la prevista operazione avesse
                   molte probabilità di riuscita. Senonchè la Divisione Medici non poteva anco-
                   ra allontanarsi da Napoli e tale contraria circostanza doveva, da sola, indurre
                   il Türr a rinunciare all’impresa.
                      Sempre più preoccupato, invece, della possibilità che il 19 il nemico muo-
                   vesse innanzi, trovando i volontari in una situazione che egli giudicava sfavo-
                   revole, pensò di mandare ugualmente ad effetto il suo proposito, con le for-
                   ze di cui disponeva, impegnando l’avversario su tutta la linea del Volturno e
                   puntando sopra Caiazzo. E furono veramente imprevidenza ed errore nella
                   valutazione delle forze occorrenti per la difficile bisogna: che, al passaggio del
                   fiume e alla conquista del borgo, furono destinati soltanto i Cacciatori di Bo-
                   logna del maggiore Cattabene, una sezione di artiglieria e una compagnia del
                   genio, deboli elementi che, occorrendo, sarebbero stati sostenuti dal batta-
                   glione finanzieri.
                      Dolorosamente, a rafforzare il Türr nella convinzione che si fosse alla vi-
                   gilia di una seria azione nemica, nei giorni 15 e 16 i borbonici provocarono
                   accaniti combattimenti di avamposti davanti a S. Maria e S. Leucio, nei qua-
                   li i garibaldini, col fuoco e colla baionetta, reagirono con molta energia. Co-
                   sicché, nella giornata del 18, furono dati gli ordini esecutivi per l’operazione
                   del giorno successivo che, alquanto modificata nelle sue linee generali, dove-
                   va consistere in una azione dimostrativa su Capua e nella puntata del mag-
                   giore Cattabene in direzione di Caiazzo.
                      Più precisamente il colonnello Rüstow, nominato capo di Stato Maggiore,
                   colle Brigate Milano e La Masa doveva puntare su Capua, la brigata Eber su
                   Sant’Angelo e pure su Capua i battaglioni della Brigata Spangaro.
                      Imprudenza di capi e foga di combattenti dettero al combattimento del
                   giorno 19 un andamento quale forse non era desiderato dallo stesso Türr.
                      Mentre, sulla sinistra, la Brigata Spangaro partiva all’assalto contro il casi-
                   no della Foresta, le truppe del Rüstow gagliardamente s’impegnavano coi bor-
                   bonici prontamente usciti dalla fortezza.
                      Già la brigata Milano, sostenuta da quella di La Masa avanzava irresistibil-
                   mente prendendo il nemico di fronte e di fianco e tutto faceva sperare in un
                   travolgente successo che portasse le camicie rosse fin dentro le mura di Capua,
                   quando, a un tratto, si vide sollevare il ponte levatoio e, subito, dai bastioni
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