Page 29 - Il Generale Giuseppe GARIBALDI
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LE CAMPAGNE D’AMERICA 1836 - 1848 27
nisce per diventare un mercenario qualsiasi, cioè un pessimo soldato, che get-
terà le armi al primo volger di vento della fortuna e sfuggirà di mano anche
ai capi più energici e risoluti. Ecco il profondo e chiaro ammonimento lascia-
toci in retaggio dall’uomo leggendario, che pure, per lo straordinario presti-
gio di cui godeva come condottiero popolare, doveva meno degli altri sentire
il bisogno di quel freno morale che noi chiamiamo «disciplina», perché basta-
va che egli si mostrasse in mezzo al pericolo per magnetizzare con la sempli-
ce potenza del suo sguardo e col timbro della sua voce anche i meno risoluti
e sospingerli con irresistibile slancio ai più ardui cimenti.
La discesa dalla Serra, per sentieri da capre, e continuamente assillati dai
contadini ostili al partito repubblicano, fu operazione ardua e penosa. Il pic-
colo corpo agli ordini di Garibaldi dovette difendersi da terribili imboscate,
specie durante i passaggi più scabrosi dei dirupati sentieri, tutte superate pe-
rò con una magnifica abilità e fortuna. Così il piccolo corpo poté giungere
senza troppe perdite al campo di Malacara, ove si era allora stabilito il quar-
tier generale dei repubblicani, a sole 12 miglia da Porto Alegre, e dove si era
anche stabilito il presidente Bento Gonçalves, tuttora generale in capo dei Ri-
ograndesi.
In quel punto, e a malgrado della sospettosa vigilanza del nemico, che con
molte forze di terra e di mare occupava sempre Porto Alegre, riuscì al genera-
le Gonçalves di riunire tutte le forze repubblicane sparse tuttora per la vastis-
sima regione, e a metter insieme quindi un corpo d’esercito di 1000 fanti e
5000 cavalieri (in Rio Grande predominavano sempre gli uomini a cavallo)
con i quali intendeva far fronte all’esercito nemico che con 4000 fanti, 3000
cavalli e molta artiglieria, era uscito da Porto Alegre per dar battaglia campa-
le ai Riograndesi.
Gonçalves schierò le sue forze nei pressi del fiume Taquari che scorre ad
arco a nord di Porto Alegre e immette nel lago Viamao, sulle cui rive appun-
to sorge questa città. Nello schieramento le due ali e la riserva erano di caval-
leria, il centro di fanteria, ottima specialmente quella di colore. Garibaldi era
al centro, in un luogo dominante con i suoi fanti e i suoi marinai. In tutti i
Riograndesi era fremente il desiderio di misurarsi col nemico; soprattutto la
cavalleria e in specie i fieri liberti neri, armati di lunghe lance e famosi doma-
tori di cavalli, ardevano di gettarsi nell’azione. Ma il nemico improvvisamen-
te, forse impressionato da quello schieramento dei Riograndesi, rifiutò la bat-

