Page 30 - Il Generale Giuseppe GARIBALDI
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                   taglia e, anziché avanzare, retrocedette assumendo contegno difensivo. Era
                   ben quello il momento per i repubblicani di attaccare, e Garibaldi, più forse
                   di ogni altro, ne aspettava ansiosamente il segnale. Ma a Bento Gonçalves, ab-
                   barbicato alle forti posizioni prese, mancò l’animo e si lasciò miseramente
                   sfuggire l’attimo decisivo. Nella notte il nemico, approfittando di una fitta
                   nebbia, si dileguò. Garibaldi, su questo mancato fatto d’armi dovuto alla in-
                   decisione di Gonçalves, ha nelle sue «Memorie» una pagina magistrale che
                   meriterebbe di essere riportata integralmente perché ne rivela l’animo risolu-
                   to e il senso tattico perfetto.
                      Egli scrive fra l’altro (dopo aver esaltato le esimie qualità militari del suo
                   capo supremo Bento Gonçalves, che per molti tratti gli rassomigliava): «Con
                   tali doti fu Bento l’idolo dei suoi concittadini. Eppure con tante doti, egli fu
                   sventurato nelle battaglie, ciò che mi ha fatto supporre, sempre contribuire la
                   fortuna per una gran parte negli eventi della guerra.
                      «Una qualità poi di cui difettava il prode generale della Repubblica, era la
                   costanza nelle battaglie. Ed io lo tengo per gran difetto. Iniziando una pugna
                   qualunque, devesi riflettervi ben bene prima, ma, principiata che sia, non si
                   deve desistere dalla vittoria sino ad avere tentato gli ultimi sforzi, sino ad aver
                   portato in azione le ultime riserve».
                      E a proposito dell’errore di Gonçalves, di essersi radicato al terreno nella
                   battaglia di Taquari: «E’ uno dei vizi delle posizioni troppo forti e sovente an-
                   che del comando delle piazze di guerra, che fanno propendere al riposo ed al-
                   l’inazione, quando si potrebbe trovar molto vantaggio dalla risoluzione d’una
                   battaglia. Infiniti sono gli esempi che si potrebbero addurre in appoggio di
                   tale ragione.. .».
                      Massima utile ancor oggi contro certe eccessive tendenze ad esagerare l’im-
                   portanza del terreno e ad esaltare troppo la guerra di posizione, da alcuni ri-
                   tenuta erroneamente inevitabile a cagione dei formidabili effetti delle armi
                   moderne.
                      La bella occasione perduta pesò come una sconfitta sul destino dei repub-
                   blicani, dalla quale non si rialzarono più. Invano nei primi mesi del 1840 es-
                   si tentarono un disperato colpo di mano, contro la fortezza di San José do
                   Norte che chiudeva la bocca a mare della grande laguna di los Patos, allo sco-
                   po di aprirsi una via ai necessari rifornimenti di vestiario, di viveri, di armi e
                   munizioni. Il fatto d’armi fornì però occasione a Garibaldi di dare un’altra
                   mirabile prova del suo strenuo valore, essendo egli montato per primo con i
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