Page 349 - Il Generale Giuseppe GARIBALDI
P. 349

impag. Libro garib CISM  19-02-2008  13:12  Pagina 331








                                          LA CAMPAGNA DI FRANCIA 1870 - 1871              331




                         Garibaldi non esitò un istante a sospendere l’esecuzione del proprio dise-
                      gno e, con lodevole spirito di cameratismo, ordinava la immediata partenza
                      di tutte le truppe disponibili, per ferrovia, da Dôle a Besançon ed in pari tem-
                      po per via ordinaria lanciando oltre l’Ognon i reparti della Brigata Menotti
                      che erano presso Pesmes.
                         Si trattava, però, di un falso allarme; il Cambriels a sera ritelegrafava che
                      non occorreva più il concorso richiesto; i reparti del Menotti, infatti, arrivati
                      a 5 km. da Besançon non avevano trovato tracce del nemico.
                         Questo, però, approfittando dell’allontanamento dei reparti stessi dalla li-
                      nea dell’Ognon, aveva occupato Pesmes senza resistenza. Garibaldi ordinò, al-
                      lora, al Menotti di riportare le sue truppe al margine settentrionale della fore-
                      sta della Serre e, sperando di riprendere l’esecuzione della manovra progettata,
                      sollecitava ancora il Lavalle di agire da Pontailler alle spalle e sul fianco dei
                      Prussiani o almeno, se ciò non fosse possibile ed il nemico marciasse verso la
                      Saône, di trattenerlo, mentre Garibaldi lo avrebbe attaccato sul fianco sinistro.
                         Purtroppo, il Lavalle non si mosse ed il Cambriels non intendeva allonta-
                      narsi dai forti di Besançon; a Garibaldi non restava altra soluzione che di
                      mantenersi in attesa vigilante tra i due fiumi davanti alla foresta della Serre,
                      pronto ad agire sul fianco del Werder qualora questi continuasse il suo movi-
                      mento su Digione; tale posizione di attesa serviva anche egregiamente a co-
                      prire le comunicazioni tra Besançon e Digione e la linea del Doubs.
                         I distaccamenti garibaldini avanzati sviluppavano, intanto, intensa attività
                      contro gli elementi isolati del nemico, turbavano la marcia dei convogli cat-
                      turandone qualcuno e sorprendendone le scorte. Ciò evidentemente non ba-
                      stava per imporsi seriamente al nemico; troppo esigue erano le truppe di Ga-
                      ribaldi e troppo male in arnese per eseguire operazioni di una qualche impor-
                      tanza; la mancanza poi di artiglieria e di cavalleria, armi delle quali era per
                      contro ben fornito il Werder, impediva da una parte di opporre una seria re-
                      sistenza e, dall’altra, di conoscere tempestivamente la situazione dei Prussiani.
                         La mancanza, infine, di unità di comando sullo stesso teatro operativo
                      rendeva impossibile l’azione d’insieme delle forze in esso agenti ed, appunto
                      in questa circostanza, il Garibaldi ne ammoniva Gambetta telegrafando il 27
                      ottobre: «Qui occorre un solo comando; due armate non possono manovra-
                      re sullo stesso terreno con due capi. Riflettete seriamente su ciò».
                         Ammonimento che rivela in Garibaldi il grande capitano, perfettamente
                      orientato sulla situazione e che, intuendone gli sviluppi successivi, reclamava
   344   345   346   347   348   349   350   351   352   353   354