Page 46 - Il Generale Giuseppe GARIBALDI
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orrori perpetrati dopo quella giornata dalle vittoriose truppe argentine nelle
province dell’Uruguay furono tali che determinarono l’intervento delle flotte
inglese e francese per far cessare il terribile conflitto.
In quel tempo, e dopo un altro glorioso fatto d’armi al Cerro avvenuto pa-
re il 28 marzo ‘45, cui prese ancora parte brillantissima la Legione italiana,
Garibaldi che, nonostante tanto valore, era sempre più convinto che bisogna-
va al più presto uscire dalla stretta dell’assedio, colpendo il nemico su qual-
che punto vitale esterno, ideò un’impresa veramente temeraria, che riuscen-
do, avrebbe forse in un solo colpo fatto cessare la guerra. Propose cioè un at-
tacco di sorpresa per mare, nientemeno che sulla capitale nemica Buenos Ay-
res. Quella città guardata dalla flotta argentina padrona dell’estuario del Pla-
ta non aveva quasi guarnigione. Garibaldi concepì il progetto audacissimo di
imbarcare la sua Legione e, di notte, sfuggendo con le sue navi leggere alla
crociera delle navi nemiche, tentare un colpo di mano sulla città e, riuscen-
do, catturare l’odiato tiranno Rosas nella sua stessa residenza. Il governo di
Montevideo non osò accettare quella proposta. Ma dato l’uomo che noi ora
ben conosciamo, non è troppa presunzione il pensare che, se fosse stata attua-
ta, essa probabilmente sarebbe riuscita a buon frutto.
Non per questo la eroica flottiglia di Garibaldi rimase oziosa: fra un fatto
d’arme e l’altro della Legione, l’instancabile condottiero ridiventava marinaio
e corsaro e guidava le sue navi a magnifiche scorrerie tutt’altro che infecon-
de, perché rientrava spesso nella baia con legni mercantili catturati sotto gli
occhi della squadra nemica che non giungeva mai in tempo per impedirlo.
Altre volte, attirando sulla sua squadriglia tutte le forze del blocco, apriva l’a-
dito, con manovre ben combinate, alle barche portanti vettovaglie alla città
assediata.
Un mattino, uscito con tre navi, affrontò di sorpresa con somma arditez-
za una squadra nemica forte di tre legni, armati in totale di ben 44 pezzi,
mentre egli ne aveva solo 8 di piccolo calibro. Accostata la squadra nemica era
sua intenzione gettarsi furiosamente all’arrembaggio. Ma il comandante del-
la squadra argentina, indovinando a tempo le intenzioni del diabolico avver-
sario, riuscì a sfuggire alla battaglia veleggiando al largo. Questo fatto avven-
ne sotto gli occhi della popolazione e dei marinai affollati sulle terrazze di
Montevideo e sugli alberi delle navi in porto. La piccola gloriosa squadriglia
garibaldina rientrò nel suo ancoraggio fra gli entusiastici applausi degli spet-
tatori ammirati.

