Page 168 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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            ne pubblico, a supporto delle forze di polizia, in attività di soccorso delle popo-
            lazioni in caso di calamità naturali e in missioni internazionali di pace a partire
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            dalla missione a Creta nel 1897 .
               Le origini della quarta specialità, quella degli Alpini, risale al 1872 quando
            furono create le prime 15 compagnie alpine, su proposta del capitano di Stato
            maggiore Giuseppe Perrucchetti, convinto della necessità di costituire speciali
            reparti particolarmente addestrati alla guerra di montagna ai quali affidare la pri-
            ma difesa della frontiera.
               Nel 1875 le 24 compagnie allora esistenti venivano raggruppate in 7 battaglio-
            ni, e più tardi, nel 1878, un nuovo aumento portò a 10 i battaglioni, per un totale
            di 36 compagnie.
               Nel novembre 1882 l’organizzazione degli Alpini veniva attuata su 6 reggi-
            menti, per un totale di 20 battaglioni, ciascuno dei quali ebbe un nome di regione
            o di località preso da quelli della zona di reclutamento del battaglione. In parti-
            colare, i 6 reggimenti venivano costituiti su 3 o 4 battaglioni ed ebbero, rispetti-
            vamente, sede a Mondovì (1° Reggimento), Bra (2° Reggimento), Fossano (3°
            Reggimento), Torino (4° Reggimento), Milano (5° Reggimento) e Conegliano
            (6° Reggimento).
               Nel 1887 veniva costituito, sempre a Conegliano, il 7° Reggimento alpini e,
            nel 1908, a Udine, l’8° Reggimento alpini. Successivamente, i reggimenti Alpini
            venivano riuniti in brigate e, attraverso le modificazioni e aumenti di guerra e del
            dopo guerra, si giunse negli anni Trenta a un ordinamento comprendente 3 brigate
            alpine, su 3 reggimenti, ciascuno dei quali su 2-4 battaglioni.
               Concludiamo il breve excursus sull’Arma di fanteria con la specialità Carri
            armati che sorse come arma sussidiaria della Fanteria durante la Prima guerra
            mondiale e rappresentava, in guerra, un mezzo essenzialmente offensivo, utiliz-
            zato specie nella fase di «esecuzione dell’attacco», in stretta cooperazione con
            l’azione della Fanteria.
               All’inizio degli anni Trenta la specialità veniva organizzata sul Reggimento
            carri armati, costituito dal comando, 5 battaglioni, ciascuno su 3 compagnie e una
            squadriglia di autoblindo, e 2 depositi (reggimentale e succursale).
               Il comando del reggimento era composto dal comandante, dagli ufficiali del
            comando e dal plotone comando di reggimento che comprendeva una squadra
            maggiorità, una squadra servizi (cucinieri, attendenti, ecc.) e un autodrappello.
               Il battaglione comprendeva il comando, con un plotone comando di batta-




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                Nel secondo dopoguerra i reggimenti Bersaglieri venivano ricostituiti come forze mecca-
               nizzate, dotate di veicoli corazzati da trasporto, destinate a cooperare strettamente con re-
               parti carri armati e semoventi d’artiglieria.
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