Page 169 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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L’ordinamento e iL funzionamento deL regio esercito 169
glione formato da una squadra maggiorità, una squadra servizi, una squadra ri-
parazioni e ricupero carri guasti e un autodrappello; 3 compagnie di carri armati
leggeri, ognuna delle quali articolata su un comando (formato dal comandante
e dal plotone comando, articolato, a sua volta, su un carro armato comando, un
carro armato di riserva e una squadra servizi) e su 2-3 plotoni (ciascuno formato
da 4 carri armati leggeri, a loro volta composti da un nucleo di combattimento e
da un nucleo traino); una squadriglia di autoblindo, comprendente il comandante
e una sezione comando, composta da un autoblindo comando, un autoblindo di
riserva, una squadra servizi e una squadra motociclisti (portaordini e segnalatori);
2 sezioni di autoblindo, ciascuna formata da 4 autoblindo.
Infine, la composizione del deposito reggimentale prevedeva l’ufficio coman-
do con compagnia deposito, l’ufficio amministrazione, l’ufficio mobilitazione e
matricola, l’ufficio materiale (con magazzino e, eventualmente, con un’officina
reggimentale organizzata con il personale e i mezzi delle squadre riparazioni e
ricupero carri guasti dei battaglioni alla sede del reggimento) e l’ufficio vestiario
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ed equipaggiamento con magazzino .
3. L’Arma di cavalleria
In guerra la Cavalleria era l’arma del movimento celere, dell’azione rapida e
della sorpresa; il fondamento del suo impiego risiedeva nella rapidità di manovra
per la quale essa poteva portare sul nemico l’urto o il fuoco, nel punto, nel mo-
mento e nella direzione più vantaggiosi. I compiti che era chiamata ad assolvere
in campagna erano l’esplorazione e l’intervento nella battaglia.
L’esplorazione della Cavalleria, che si svolgeva innanzi allo schieramento
dell’Esercito, era finalizzata all’acquisizione di informazioni, da trasmettere tem-
pestivamente al comandante, sulle forze nemiche o finalizzata a impedire alla ca-
valleria avversaria l’analoga attività; inoltre, completava l’opera dell’Aviazione,
agendo entro limiti più ristretti ma in modo più concreto e concorreva a dare si-
curezza alle grandi unità cui era assegnata sia direttamente (esplorazione vicina)
che indirettamente (esplorazione avanzata). La Cavalleria si avvaleva di pattuglie
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Per l’Arma di fanteria e per le sue specialità durante gli anni del Regno d’Italia cfr., come
prima bibliografia, Ministero della Guerra, stato MaGGiore Centrale, uffiCio storiCo,
Brigate di fanteria. Riassunti storici dei corpi e comandi nella Guerra 1915-1918, Roma,
Libreria dello Stato, 1924-1931, voll. 10 (i primi 8 volumi relativi alle brigate di Fanteria,
il 9° volume relativo ai Bersaglieri, il 10° volume relativo agli Alpini); stato MaGGiore
dell’eserCito, isPettorato dell’arMa di fanteria, Storia delle fanterie italiane, a cura di
e. sCala, Roma, Tip. regionale, 1950-1956, voll. 10; Arma di fanteria e specialità, in f.
dell’uoMo-r. Puletti, l’esercito italiano…cit., I/I, Roma, SME-Ufficio storico, 1998,
pp. 193-583.

