Page 174 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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            di Alessandria (14°), Reggimento Cavalleggeri di Lodi (15°) e il Reggimento
            Cavalleggeri di Lucca (16°).
               Nel 1920 la Cavalleria veniva ulteriormente ridotta a un comando di divisio-
            ne, 4 comandi di brigata e 12 reggimenti. In conseguenza di tali riduzioni veni-
            vano sciolti i reggimenti Lancieri di Milano (7°), Lancieri di Montebello (8°),
            Cavalleggeri di Lodi (15°) e Cavalleggeri di Lucca (16°). Gli elementi delle unità
            sciolte contribuirono al completamento dei 12 reggimenti restanti: Reggimento
            Nizza Cavalleria, Reggimento Piemonte Reale Cavalleria, Reggimento Savoia
            Cavalleria, Reggimento Genova Cavalleria, Reggimento Cavalleggeri di Novara,
            Reggimento  Cavalleggeri  di  Aosta,  Reggimento  Cavalleggeri  di  Firenze,
            Reggimento  Cavalleggeri  di  Vittorio  Emanuele,  Reggimento  Cavalleggeri  di
            Saluzzo, Reggimento Cavalleggeri di Monferrato, Reggimento Cavalleggeri di
            Alessandria e Reggimento Cavalleggeri Guide.
               In virtù della legge del marzo 1926 veniva stabilito un nuovo ordinamento
            dell’Arma che prevedeva 3 comandi superiori di Cavalleria, 12 reggimenti di
            Cavalleria, 2 gruppi di squadroni, 5 squadroni mitraglieri, 4 squadroni di palafre-
            nieri e uno squadrone deposito.
               Il 1° Comando era composto dai reggimenti Nizza Cavalleria, Savoia Cavalleria,
            Cavalleggeri Novara  e  Cavalleggeri Vittorio  Emanuele  II;  il  2°  Comando  era
            composto dai reggimenti Cavalleggeri Aosta, Guide, Saluzzo e Monferrato; il
            3° Comando era composto dai reggimenti Piemonte Reale Cavalleria, Genova
            Cavalleria, Cavalleggeri Firenze e Cavalleggeri Alessandria. Ogni reggimento
            prevedeva un comando, costituito dal comandante, dagli ufficiali del comando
            e da un reparto comando, articolato, a sua volta, su una squadra maggiorità e
            comando, una squadra servizi e una squadra collegamenti. Ogni gruppo di squa-
            droni era costituito da un comando di gruppo (ciclisti, portaordini e segnalatori)
            e da 2 squadroni, articolati su un plotone comando (squadra comando e squadra
            servizi) e su 3 plotoni (composti, ciascuno, da 2 squadre e una squadra mitraglia-
            trici leggere). Per quanto concerne gli squadroni mitraglieri uno era assegnato
            organicamente al II Gruppo di squadroni ed era costituito da un plotone comando
            (squadra comando e squadra servizi) mentre gli altri 4 erano formati, ciascuno,
            da 2 squadre mitragliatrici pesanti. Infine, ogni squadrone di palafrenieri era com-
            posto dai cavalli di servizio impiegati presso le scuole militari: uno squadrone
            palafrenieri per la Scuola di guerra sita a Torino; 2 squadroni per la Scuola di ap-
            plicazione di Cavalleria di Pinerolo; uno squadrone per l’Accademia di Fanteria e
            Cavalleria di Modena e per la Scuola di applicazione di Fanteria di Parma.
               Nel 1928, in sostituzione dei 2 ispettorati della Cavalleria e dei Bersaglieri,
            veniva istituito l’Ispettorato delle truppe celeri con il compito di sovrintendere
            alla loro istruzione. Nel 1930 l’ordinamento dell’Arma veniva articolato su 2
            comandi di brigata e 12 reggimenti la cui composizione rimaneva invariata; ve-
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