Page 177 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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L’ordinamento e iL funzionamento deL regio esercito                177


               4. L’Arma di artiglieria
                  All’Artiglieria in campagna erano affidati, principalmente, la condotta, il ser-
               vizio e l’impiego di tutte le artiglierie; la scelta delle posizioni e la costruzione
               delle batterie e di tutti i lavori che potevano concorrere per impiegare le artiglie-
               rie nell’attacco e nella difesa di località militari (ad esempio, piazze forti e porti
               fortificati); il rifornimento delle armi e delle munizioni da guerra, del carreggio,
               dei quadrupedi da tiro e degli utensili da zappatori; il servizio di quei trasporti che
               le istruzioni per la mobilitazione e per la fortificazione di guerra assegnavano, di
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               volta in volta, alle compagnie treno dei reggimenti d’artiglieria da campagna .
               E, ancora, all’Arma di artiglieria spettava il servizio di rifornimento dei materiali
               prodotti dagli stabilimenti d’artiglieria (armi, munizioni, carreggio, utensili da
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               zappatori, ecc.) e dei quadrupedi da tiro e il servizio di alcuni speciali trasporti .
                  In combattimento l’Artiglieria era l’arma dell’azione lontana che agiva solo
               con il fuoco; non poteva da sola risolvere un combattimento ma integrava e ap-
               poggiava, con i suoi tiri, l’azione della Fanteria con la quale doveva strettamente
               e continuamente cooperare; doveva produrre grandi effetti «materiali» e «mora-
               li» grazie all’efficacia della sua azione, determinata dal numero e dalla potenza
               dei proietti che giungevano sugli obiettivi e dalla tempestività del suo intervento;
               mancava in modo quasi assoluto di azione vicina con il nemico e la protezione
               più efficace le veniva dallo schieramento della Fanteria. In movimento era in
               situazione di crisi non avendo modo di agire ed essendo molto vulnerabile, men-
               tre era in stato di perfetta efficienza quando era schierata e aveva organizzato
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               il tiro , circostanze che si effettuavano attraverso le fasi di ricognizione delle




                  dell’Arma di cavalleria cfr., come prima bibliografia, L’Arma di cavalleria. Cenni storici,
                  Torino, Scuole d’applicazione d’arma, s.d. [1965]; r. Puletti, Caricat! Tre secoli di sto-
                  ria dell’Arma di cavalleria, Bologna, Capitol, 1973; Arma di cavalleria, in f. dell’uo-
                  Mo-r. Puletti, l’esercito italiano…cit., I/II, Roma, SME-Ufficio storico, 1998, pp. 9-74;
                  e. CerniGoi, La Cavalleria italiana nella Prima guerra mondiale, Roma, Ufficio storico
                  SME, 2009.
               139   Ministero della Guerra, Regolamento di servizio in guerra, Parte I. Servizio delle truppe.
                  26 novembre 1882…cit., in part. libro I, Comandi superiori e stati maggiori in guerra ed
                  organizzazione dei vari servizi, capo III, Comandi d’Artiglieria e Genio.
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                   Ministero della Guerra, Regolamento di servizio in guerra, Parte I. Servizio delle truppe
                  (6 marzo 1892)…cit., in part. Comandi superiori e stati maggiori, 5. Comandanti d’Arti-
                  glieria e del Genio.
               141   L’«organizzazione del tiro» era l’insieme delle disposizioni che miravano all’efficacia del
                  lancio dei proietti su un determinato bersaglio, traendo il massimo rendimento dai mezzi
                  a disposizione, in relazione alle loro caratteristiche, alla situazione e alle condizioni deter-
                  minate dal terreno. Cfr. Ministero della Guerra, CoMando del CorPo di stato MaGGiore,
                  N. 3355. Nomenclatore…cit., pp. 38 e 62.
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