Page 171 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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L’ordinamento e iL funzionamento deL regio esercito                171


               la. In Piemonte i reggimenti di Cavalleria venivano dapprima privati dell’antico
               nome e designati numericamente da 1 a 6 e, successivamente, trasformati in 4
               reggimenti Dragoni che, dopo aver combattuto a fianco dei francesi contro gli
               austro-russi, venivano sciolti nel 1799. Ritornati i francesi dopo la breve occu-
               pazione austro-russa, il Governo piemontese formava un reggimento di Ussari e
               uno di Dragoni che nel 1801 passavano nell’Esercito francese.
                  Con la restaurazione del 1814 aveva inizio la ricostituzione dei reggimenti di
               Cavalleria dell’Armata sarda.
                  A seguito della partecipazione di alcuni reparti ai moti del marzo 1821, nell’a-
               gosto dello stesso anno venivano soppressi alcuni di essi tra cui il Reggimento
               dragoni del re i cui uomini diedero vita al Reggimento dragoni del Genovese;
               in  seguito  venivano  costituiti  il  Reggimento  dragoni  di  Piemonte  (1828)  e  il
               Reggimento Aosta Cavalleria (1831).
                  Con decreto del gennaio 1832 si stabiliva che tutti i reggimenti, ad eccezione
               del Cavalleggeri di Sardegna, sciolti nel 1819 e ricostituiti nel 1832, dovessero
               prendere la denominazione generica di «cavalleria». Nel 1835 i reggimenti ve-
               nivano raggruppati in brigate, riunite, nel 1841, in una divisione soppressa poi
               nel 1847. Nel 1848 il Governo provvisorio lombardo formava un reggimento di
               Dragoni e un reggimento di Cavalleggeri che, riuniti assieme nel giugno 1849,
               costituirono il 7° Reggimento di Cavalleria piemontese detto poi «Cavalleggeri
               di Saluzzo». Sempre nello stesso biennio si formavano 3 squadroni di Guide a
               cavallo e venivano soppresse le brigate permanenti.
                  Nel 1860 la Cavalleria veniva suddivisa in 4 reggimenti di linea, 6 di Lancieri
               e 7 di Cavalleggeri (compresi gli Ussari e le Guide). Nel 1863 i comandi di grandi
               unità di Cavalleria (brigate e divisioni) venivano sciolti e tutti i reggimenti posti
               alle dipendenze dei grandi comandi militari di dipartimento; per la campagna del
               1866 i comandi venivano nuovamente costituiti per essere, però, sciolti al termine
               delle operazioni.
                  Con provvedimenti degli anni 1870-1873 venivano istituiti permanentemente
               6 comandi di brigata di Cavalleria con attribuzioni simili a quelli di Fanteria e i
               19 reggimenti della Cavalleria ripartiti nelle specialità «di linea» (4), «Lancieri»
               (7) e «Cavalleggeri» (8); veniva creato il Reggimento di cavalleria Roma; l’Arma
               veniva articolata su 20 reggimenti, attribuendo loro un numero progressivo e sop-
               primendo le distinzioni già esistenti tra Cavalleria di linea, Lancieri, Cavalleggeri,
               Guide e Ussari; i 20 reggimenti venivano poi ripartiti in 9 comandi di brigata.
                  Nel giugno 1882 l’Arma veniva strutturata su 2 comandi di divisione, 5 co-
               mandi di brigata, 22 reggimenti composti, ciascuno, dallo Stato maggiore, 6 squa-
               droni e dal deposito. Di fatto tale ordinamento non venne mai attuato e anzi subì
               delle modifiche dalla legge del luglio 1883 che articolava l’Arma sull’Ispettore
               generale, 7 comandi di brigata e 22 reggimenti e la successiva legge del giugno
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