Page 184 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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               Con decreto del novembre 1870 i reggimenti venivano elevati a 11 e, ad ec-
            cezione del 1° Reggimento pontieri, persero il loro carattere di omogeneità in
            quanto i 3 reggimenti da piazza venivano sciolti e le compagnie ripartite fra gli
            altri 10. Da tale momento i reggimenti assunsero una fisionomia di reparti misti,
            inquadrando sia batterie da battaglia che compagnie da piazza.
               Con legge del settembre 1873 il Comitato di artiglieria e il Comitato del genio
            venivano riuniti nel Comitato di artiglieria e genio che conservò le caratteristi-
            che di alto ente consultivo tecnico già attribuito ai due enti soppressi. Inoltre,
            veniva deciso un potenziamento dell’Arma e, quindi, costituiti altri 4 reggimenti,
            un numero elevato di compagnie da costa, di operai e di veterani e, nell’ambito
            del servizio territoriale delle varie circoscrizioni, 6 comandi militari di artiglie-
            ria e 12 direzioni territoriali di artiglieria. Infine, si stabiliva il passaggio del 1°
            Reggimento pontieri, insieme al servizio dei ponti, all’Arma del genio e, di con-
            seguenza, l’11° Reggimento artiglieria assumeva il numero ordinativo di 1° e i
            4 nuovi reggimenti quello di 11°, 12°, 13° e 14°. I primi 10 reggimenti venivano
            armati con materiali da campagna e ordinati su 10 batterie da battaglia e 3 com-
            pagnie treno mentre i rimanenti 4 venivano armati con materiale da fortezza e
            ordinati su 15 compagnie da piazza.
               Nel 1882 i reggimenti da campagna venivano elevati al numero di 12 e quelli da
            fortezza al numero di 5 e venivano formate 2 brigate a cavallo (inserite nei reggi-
            menti da campagna) e 2 brigate da montagna (inserite nei reggimenti da fortezza).
               Con legge del giugno 1887 veniva sciolto il Comitato di artiglieria e genio e la
            direzione dell’Arma demandata all’Ispettorato generale di artiglieria che rimase
            in funzione fino al 1920, ad eccezione del periodo 1894-1897 quando venne sosti-
            tuito dal Consiglio superiore di artiglieria. In materia di unità la legge raddoppiò i
            reggimenti da campagna elevati, quindi, a 24 (e articolati, ciascuno, su 8 batterie,
            una compagnia treno e un deposito), di cui 12 destinati all’artiglieria divisionale
            e 12 all’artiglieria di corpo d’armata; inoltre, costituì il primo reggimento per
            l’artiglieria a cavallo e per l’artiglieria da montagna.
               Le principali novità, varianti e modifiche introdotte tra il 1895 e il 1910, ri-
            guardavano la costituzione di 22 brigate da costa e da fortezza (per un totale di 76
            compagnie) e lo scioglimento dei 5 reggimenti da fortezza preesistenti (1895); la
            concessione della bandiera all’Arma di artiglieria (1900); la formazione di 3 reg-
            gimenti da costa, 3 reggimenti da fortezza, della Brigata da costa della Sardegna e
            della Brigata di artiglieria da montagna nel Veneto (1902); l’aggregazione delle 5
            compagnie operaie nel Gruppo delle compagnie operaie d’artiglieria di Mantova
            (1905); la formazione dell’artiglieria da montagna su 2 reggimenti (di 4 brigate
            ciascuno) e l’articolazione di ogni brigata su 3 batterie (1909); l’adozione del
            termine di «gruppo» in sostituzione di «brigata» per indicare un reparto di più
            batterie (1910).
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