Page 247 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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L’ordinamento e iL funzionamento deL regio esercito 247
forza alle unità dell’Esercito, il Servizio veterinario continuò a svolgere mansioni
di assistenza e di attuazione di norme igienico-profilattiche specialmente a favore
delle truppe alpine. Inoltre, continuò a controllare l’allevamento e l’addestramen-
to di cavalli, muli e di cani custodia per l’impiego nelle infrastrutture territoriali.
Infine, nel luglio 1945 veniva previsto l’Ispettorato del servizio ippico e veterina-
rio, inquadrato nella Cavalleria e retto da un generale di tale Arma, mentre presso
ciascun comando militare territoriale veniva prevista l’istituzione della direzione
di ippica e veterinaria.
Il servizio veterinario, denominato anche servizio di ippica e veterinaria, ave-
va come compiti principali, sia in pace che in guerra, quello di provvedere alla
conservazione e cura dei quadrupedi dell’Esercito e quello di provvedere al rifor-
nimento dei materiali veterinari occorrenti.
Negli anni Trenta del Novecento gli organi direttivi erano costituiti, in pace, dal
Servizio ippico e veterinario del Ministero della guerra, comprendente l’Ufficio
del capo del Servizio veterinario che era il colonnello capo del Corpo veterinario;
da 3 servizi di zona veterinaria militare, con sede a Milano (1ª zona, con giurisdi-
zione sui territori dei corpi d’armata di Alessandria, Milano, Torino e Verona), a
Bologna (2ª zona, con giurisdizione sui territori dei corpi d’armata di Bologna,
Firenze, Trieste e Udine) e a Roma (3ª zona, con giurisdizione sui territori dei
corpi d’armata di Bari, Napoli e Roma e dei comandi militari della Sicilia e della
Sardegna) e aventi, nelle zone di rispettiva competenza, funzioni ispettive per
la sola parte tecnico-professionale del servizio veterinario; e, infine, dagli uffici
veterinari di corpo d’armata e di divisione cui competeva la direzione del servizio
veterinario militare nel rispettivo corpo d’armata o divisione da cui dipendevano.
Gli organi esecutivi comprendevano gli ufficiali veterinari e i maniscalchi dei
corpi e reparti e gli stabilimenti veterinari, ovvero le infermerie quadrupedi dei
presidi e dei reggimenti di arma a cavallo.
In guerra il servizio doveva provvedere al rifornimento dei quadrupedi occor-
renti a tutti i comandi, corpi, reparti e servizi dell’Esercito operante; provvedere al
rifornimento, riparazione e sgombero del carreggio, bardature e finimenti e al ri-
fornimento dei materiali di veterinaria e mascalcia; vigilare sulle condizioni sani-
tarie dei quadrupedi, attuando le necessarie norme di igiene e profilassi; garantire
la cura, lo sgombero e il recupero dei quadrupedi malati e feriti; accertare la buona
qualità della carne e dei foraggi destinati al consumo presso l’Esercito operante.
Per l’attuazione dei suoi compiti, il servizio disponeva, come organi coordina-
tori, del sottocapo di Stato maggiore dell’Esercito presso l’Alto comando dell’E-
sercito, dell’intendente d’armata e dei comandanti di corpo d’armata, di divisione,
di corpo o di reparto. Gli organi direttivi erano rappresentati dall’Ispettorato del
servizio ippico e veterinario presso l’Alto comando dell’Esercito, dalle direzioni
di ippica e veterinaria d’armata e di corpo d’armata, dal capo ufficio del servizio
ippico e veterinaria divisionale e dal dirigente del servizio di ippica e veterinaria

