Page 264 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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            18. I reparti di correzione e gli stabilimenti militari di pena
               I reparti di correzione e gli stabilimenti militari di pena avevano lo scopo di
            educare e riabilitare gli individui che vi erano incorporati.
               Ad esempio, nell’Ottocento il corpo degli stabilimenti militari di pena si com-
            poneva delle compagnie di disciplina (corpo disciplinare) e delle compagnie car-
            cerati, compagnie reclusi e dei reclusori (stabilimenti penali militari). Le com-
            pagnie di disciplina, considerate come compagnie distaccate, si distinguevano
            in compagnie di disciplina di punizione e compagnie di disciplina speciali; gli
            stabilimenti militari di pena, considerati come battaglioni distaccati, erano classi-
            ficati in compagnie carcerati, compagnie reclusi e reclusori.
               Le compagnie di disciplina erano destinate a incorporare gli uomini di truppa
            dei vari corpi dell’Esercito che, per condanne riportate per furto, per condotta
            incorreggibile, per colpi gravi o d’indole indecorosa, si erano resi immeritevo-
            li di militare nei suddetti corpi. Tali compagnie incorporavano anche i militari
            dell’Armata di mare e gli individui appartenenti ai corpi ordinati militarmente ma
            non dipendenti dal Ministero della guerra, nei casi e per i motivi contemplati dai
            loro speciali regolamenti.
               Gli stabilimenti militari di pena erano luoghi di detenzione e di lavoro obbli-
            gatorio, destinati a ricevere militari di truppa condannati alle pene del carcere e
            della reclusione militare per reati contemplati nel codice penale per l’Esercito e
            per la Marina e sempre quando il reato e la conseguente pena riportata non ren-
            desse il condannato indegno di appartenere alle Forze armate. Negli stabilimenti
            militari di pena erano anche ammessi a scontare la pena del carcere o della reclu-




               e giurisprudenza e commentato, Padova, Cedam, 1941; G. suCato, istituzioni di diritto pe-
               nale militare secondo i codici penali militari del 1941, Roma, Stamperia reale, 1941, voll.
               2; id., Leggi complementari per l’applicazione dei codici penali militari coordinate e com-
               mentate, Roma, Stamperia reale, 1941; I nuovi codici penali militari. Disposizioni di coor-
               dinamento, transitorie e di attuazione e ordinamento giudiziario militare. Illustrati con i la-
               vori preparatori, a cura di G. Ciardi, Milano, Giuffrè, 1942; a. Manassero, i codici penali
               militari, Milano, Giuffrè, 1942-1943, voll. 3. Infine, G. roChat, La giustizia militare nella
               guerra 1940-1943. Primi dati e spunti di analisi, in «Rivista di storia contemporanea», XX
               (1991), 4, pp. 505-597; e. forCella-a. MontiCone, Plotone di esecuzione. I processi del-
               la Prima guerra mondiale, Bari, Editori Laterza, 1998 (Storia e Società); G. roChat, Due-
               cento sentenze nel bene e nel male. La giustizia militare nella guerra 1940-1943, Udine,
               Gaspari editore, 2001 (Collana storica, 18); Fonti e problemi per la storia della giustizia
               militare, a cura di n. labanCa-P.P. rivello, Torino, G. Giappichelli, s.d. [2004]; C. latini,
               Cittadini e nemici. Giustizia militare e giustizia penale in Italia tra Otto e Novecento, Fi-
               renze, Le Monnier, 2010 (Q. Quaderni di storia); M. rovinello, Tra Marte ed Athena. La
               giustizia militare italiana in tempo di pace (1861-1914), in «Ricerche di storia politica»,
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