Page 483 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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La tuteLa, La conservazione e La fruizione degLi archivi deL regio esercito 483
che, dopo la diramazione della circolare, si sono attenute [sic] ad essa. Si notano
purtroppo, tuttora, omissioni e manchevolezze, specialmente negli allegati, il che
dimostra negligenza da parte dei compilatori, dimostra pure mancanza di control-
lo da parte dei comandi di GU. | Se per i reparti dislocati in territorio e in Albania
può effettuarsi, via via, da parte dell’Ufficio [storico] un esame continuo che dà
modo di redigere osservazioni e provocare così il completamento delle pratiche,
nessun provvedimento può invece essere preso per gli enti dell’AS. Questi infatti,
in attesa della fine della guerra, debbono versare ai relativi comandi delle truppe
i diari che resteranno così accantonati a Tripoli non controllati da chissà per quan-
to tempo. | Per evitare che i compilatori continuino a ricadere negli errori even-
tualmente commessi nella compilazione [dei diari] del 1° e 2° bimestre, si propo-
ne che un ufficiale dell’Archivio [dell’Ufficio storico] sia inviato in Africa, per un
periodo strettamente indispensabile, affinché possa rendersi conto del lavoro
eseguito, impartire tempestivamente dei consigli e delucidazioni occorrenti per
l’esatta compilazione dei diari e degli allegati e richiedere i documenti eventual-
mente omessi; cosa che se rinviata a fine guerra riuscirebbe assai difficile per
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ovvie ragioni: scioglimenti di reparti, allontanamento di ufficiali ecc. .
Con la circolare n. 3860 dello Stato maggiore del Regio esercito, datata agosto
1942, si chiariva la differenza tra le memorie e i diari storici e, visto il contesto
storico, limitato il numero degli enti cui spettava la redazione dei diari:
Alcuni comandi di grandi unità e di reparti inferiori di nuova costituzione dislo-
cati ancora in Patria compilano ed inviano all’Ufficio storico i diari. Analogamen-
te si regolano unità e reparti rientrati in territorio dalla zona d’operazioni. | Per
evitare lavoro superfluo e sciupio di stampati in un momento in cui s’impone una
rigida economia di carta, si ritiene opportuno precisare che il diario, a differenza
delle memorie storiche, è documento di carattere essenzialmente operativo. Ne
consegue che, nella particolare situazione militare in atto criterio di massima per
determinare le unità mobilitate obbligate o meno alla compilazione del diario
stesso, deve essere quello di tener presente se esse siano o non siano impegnate in
cicli operativi o se, pur trovandosi in Patria, abbiano, come specifico ed essenzia-
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le compito, la difesa del territorio nazionale, in qualità di truppe operanti .
258 Promemoria, [a cura dell’Ufficio storico], 30 nov. 1940, in AUSSME, a r, b. 5, fasc. 36.
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Nella circolare si ribadiva la spedizione bimestrale all’Ufficio storico ma, in alcuni casi
specifici dettagliatamente elencati, si concedeva anche l’autorizzazione per il versamento
trimestrale. Cfr. circolare Stato maggiore del R. esercito, Ufficio storico, Diario storico,
20 ago. 1942, n. 3860, a firma del capo di Stato maggiore gen. Vittorio Ambrosio, in
AUSSME, L 3. Studi particolari, b. 301 (già 305), fasc. 3, s.fasc. «Memorie storiche
circolari. Circolari relative alle memorie storiche 1874-1996».