Page 484 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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            L’interessamento dell’Ufficio storico per la corretta compilazione e destinazione
            delle memorie e, soprattutto, dei diari storici, ritorna nella circolare dello Stato
            maggiore del Regio esercito n. 2660 del giugno 1943:

               Alcuni corpi e alcune armi fanno compilare dai reparti dipendenti parecchie copie
               del diario e delle memorie storiche, una delle quali da trasmettere a musei storici
               d’arma o ad enti similari. | Si tratta d’un abuso che deve immediatamente cessare.
               I diari, le memorie storiche e i relativi allegati sono documenti di natura segreta,
               la  cui  conservazione  è  devoluta  esclusivamente  all’Ufficio  storico  dello  Stato
               maggiore per i suoi studi e lavori e ai centri di mobilitazione dei singoli reparti
               per  gli  usi  riservati  di  loro  competenza.  Essi  debbono  quindi  essere  compilati
               soltanto in duplice esemplare, competendo all’Ufficio storico l’esemplare origina-
               le. | Gli enti diversi dal predetto Ufficio e dai centri di mobilitazione che si trovi-
               no attualmente in possesso di diari o memorie storiche provvedano a restituirli a
               questo Stato maggiore, Ufficio storico, che procederà alla loro distruzione.

            Oltre a ciò, si ricordava il carattere «storico», «operativo» e «amministrativo»
            del diario storico

               documento di grandissima importanza, non solo a fine di studio, ma a particolari
               fini di indole pratica, e, quindi, nessuna cura va omessa perché esso riesca vivo e
               fedele specchio della vita e dell’attività quotidiana operativa dei reparti. | Una
               importante  notizia  omessa,  o  incompletamente  esposta  può  avere  conseguenze
               non lievi sulle condizioni di carriera (stato, avanzamento, ecc.), come si è spesso
               verificato nel caso di giudizi presso la Corte dei conti. Ciò deve indurre i coman-
               danti di corpo a valutare la loro responsabilità morale nel curare la redazione di
               un simile documento, oltre che in relazione ai fini più propriamente militari che
               esso si propone, in relazione ai danni che da una compilazione rapida ed incom-
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               pleta possono derivare ai propri dipendenti .

            Infine, nel maggio 1944, lo Stato maggiore dell’Esercito emendava, in parte, le
            disposizioni del Ministero della guerra relative al «diario sul contributo italiano
            agli alleati». Si stabiliva che la compilazione di tale diario, distinto «dal normale
            diario storico», spettava esclusivamente ai comandi militari della Sardegna, delle



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                Circolare Stato maggiore del R. esercito, Ufficio storico, Diario storico. Memorie storiche,
               21 giu. 1943, n. 2660, a firma del sottocapo di Stato maggiore per le operazioni gen.
               Giuseppe De Stefanis, indirizzata ai comandi di gruppo d’armata, di corpo d’armata e
               d’armata, ai comandi superiori FFAA, al Comando generale dell’Arma CCRR, ai comandi
               di difesa territoriale, agli ispettorati d’arma e, p.c., al Comando supremo, ai ministeri della
               Guerra (Gabinetto) e dell’Africa italiana (Ufficio militare), all’Ispettorato FFAA delle terre
               d’Oltremare, ai comandi generali della R. guardia di finanza e della MVSN, in ibidem.
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