Page 486 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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tuarsi delle operazioni e che nella sua sistemazione richiederà, come richiede fin
d’ora, un grande interessamento ed un lavoro costante da parte del personale
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preposto a tale incarico .
Nello stesso mese di giugno l’Alto comando della Forza armata interveniva con
due circolari. Nella prima, la n. 890, il gen. Cadorna richiamava i comandi delle
grandi unità all’osservanza del Servizio in guerra che prescriveva la trasmissione
dei rapporti «sui fatti d’arme» e degli elenchi delle perdite al Comando supremo,
indispensabili a quest’ultimo per l’adozione di provvedimenti di varia e urgente
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natura, principalmente d’indole organica . Con la seconda circolare, la n. 274,
si ribadiva il principio dell’immediato trasferimento della documentazione non
più occorrente all’attività quotidiana del soggetto produttore ad altro luogo di
conservazione, individuato esclusivamente nella Sezione storica del Comando
supremo:
Per ovvie ragioni di opportunità nel disbrigo delle diverse incombenze, la maggior
parte dei documenti trovasi presso gli uffici interessati né può essere completa-
mente sottratta senza turbare l’andamento di alcune pratiche in corso. Ma poiché,
dopo un mese dall’inizio delle ostilità, non pochi carteggi hanno certamente per-
duto il carattere di immediata e quotidiana consultazione, questi debbono essere
versati all’archivio [del Comando supremo], dove saranno disposti in modo tale
da potersi sempre e prontamente rintracciare e prendere in esame. | Così, mentre
nuovi allegati e nuovi documenti giungeranno in seguito a corroborare ed integra-
re avvenimenti trascorsi, essi non intralceranno il lavoro corrente dei singoli
uffici, ma troveranno invece il loro naturale collocamento presso la Sezione sto-
rica, ente unico destinato a sistemare il materiale documentario .
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Il promemoria terminava con l’indicazione dell’utilità di compilare e diffondere ai
comandi delle grandi unità anche alcune norme per ottenere un’uniformità d’indirizzo
nella formazione e gestione degli archivi e per meglio disciplinare la loro affluenza alla
Sezione storica del Comando supremo. Cfr. promemoria R. esercito italiano, Comando
supremo, Riparto operazioni, Ufficio affari vari, Circa la raccolta della documentazione
di guerra, 19 giu. 1915, a cura del gen. Armando Diaz, capo del Riparto operazioni,
indirizzato al sottocapo di Stato maggiore dell’Esercito, in AUSSME, Archivio dell’Ufficio
storico, b. «MS e circolari delle memorie».
263 Circolare R. esercito, Comando supremo, Stato maggiore, Riparto operazioni, Ufficio
armate, Rapporti dopo i fatti d’arme, [23?] giu. 1915, n. 890, indirizzata ai comandi di
armata della zona Carnia e delle truppe direttamente dipendenti, in ibidem.
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Inoltre, veniva fornito l’elenco delle tipologie documentarie da versare, in originale,
alla Sezione storica del Comando supremo quando non più necessarie ai comandi ed
enti mobilitati: diari storici e relativi allegati, da inviare mensilmente; documenti che
si riferivano alla radunata, alle dislocazioni iniziali, alle varie situazioni della forza, a