Page 508 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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            di  una  campagna  di  microfilmatura,  venivano  restituiti,  non  integralmente,  al
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            nostro Paese .
               Le carte italiane catturate dagli inglesi durante il Secondo conflitto mondiale
            sono  invece  ancora  conservate  dal  Public  Record  Office  e  dall’Imperial  War
            Museum. In particolare, presso quest’ultimo, sono presenti documenti del Sotto-
            segretariato di Stato per le fabbricazioni di guerra (poi, nel 1943, Ministero della
            produzione bellica), del Comando supremo, del Servizio informazioni militare,
            di comandi ed enti dell’Esercito, del Ministero dell’aeronautica, di enti e coman-
            di aeronautici e di difesa aerea, della Commissione italiana per l’armistizio con
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            la Francia (CIAF) e di aziende italiane .
               E, ancora, segnaliamo i carteggi delle grandi unità e unità italiane presenti
            negli archivi russi come quello dell’8ª Armata, prelevato dai sovietici nell’offen-
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            siva del 1942-1943 . A Belgrado, presso l’Istituto storico militare del Ministero
            della difesa della Repubblica di Serbia, è custodito il Fondo italiano dove sono
            stati  inseriti  gli  archivi  dei  comandi  di  unità  italiane  stanziate  in  Iugoslavia
            durante  la  Seconda  guerra  mondiale,  le  carte  delle  prefetture,  questure,  dei
            comandi dei Carabinieri e della Guardia di finanza della Venezia Giulia, in parte
            risalenti agli anni Venti del Novecento, e dei territori annessi. Inoltre, il nucleo
            denominato  Partigiani  contiene  documentazione  riguardante  i  militari  italiani
            combattenti nelle formazioni partigiane iugoslave dopo l’armistizio dell’8 set-
            tembre . Carte militari, o di carattere militare, sono in Slovenia, presso l’Archi-
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            317   La «vulgata» comune che nel 1967 tutti i documenti italiani furono restituiti è contraddetta
               da una serie di elementi. Innanzitutto da quanto scritto nei volumi di descrizione dei docu-
               menti edito dai National Archives americani nel 1967 dove, nella prefazione, viene specifi-
               cato che, a quella data, solo il 60% dei documenti era stato microfilmato. Secondariamente
               la restituzione di carte all’Ufficio storico dell’Esercito avvenuta nel 1998 tramite l’inter-
               vento dell’Ufficio dell’addetto militare italiano a Washington. Si rimanda a Preface, in the
               national arChives [of the united states], Guide to records of Italian Armed Forces (Part
               I), Washington, National Archives and Records Service, General Services Administration,
               1967, pp. III-IV; h. MCGaw sMyth, Gli archivi civili e militari italiani conservati a Wa-
               shington, in «Storia contemporanea», III (1972), 4, pp. 969-987, in part. pp. 980-983.
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                Missione svolta a Londra dalla dott.ssa Patrizia Ferrara (15-30 novembre 1987), datti-
               loscritto conservato presso l’Archivio centrale dello Stato, relativo alla missione svolta a
               Londra dalla Ferrara, allora funzionario dell’ACS, nel 1987 presso il Public Record Office
               e l’Imperial War Museum al fine di individuare materiale archivistico d’interesse italiano
               in vista di un’eventuale microfilmatura.
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                Retroscena della disfatta italiana in Russia nei documenti inediti sequestrati all’8ª Arma-
               ta, a cura di G. sCotoni-s.i. filonenko, con introduzione di G. roChat, Trento, Casa edi-
               trice Panorama, 2008, in part. s.i. filonenko, La documentazione del Regio esercito ita-
               liano negli archivi e fondi museali della Federazione russa, pp. 14-22.
            320   arChivio del Museo storiCo della Guardia di finanza [d’ora in poi AMSGF], Comando
               generale della Guardia di finanza, V reparto, Ufficio storico, fasc. 31.
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