Page 513 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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ConClusioni                                                        513


               Conclusioni





                  Nell’affrontare  lo  studio  abbiamo  cercato  di  diventare  contemporanei  «del
               lontano  burocrate  che  nel  passato  ha  formato  l’archivio»,  tentando,  così,  di
               «conoscere  quali  ne  furono  le  esigenze  di  lavoro»  e  di  inserire  «i  più  minuti
               aspetti dell’opera svolta dal singolo ufficio nel quadro più vasto degli interessi,
               delle consuetudini, delle regole che guidavano il funzionamento» dell’istituzione
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               oggetto del nostro esame .
                  Con  questo  approccio  metodologico  abbiamo  esaminato  una  parte,  scelta
               come campione significativo, del corpus dispositivo, dei principi e degli stru-
               menti elaborati e utilizzati nel contesto di «produzione» per governare la forma-
               zione, organizzazione e tenuta delle carte. Da tale analisi affiora il riconoscimen-
               to della centralità dell’archivio e del valore di una funzione documentaria eserci-
               tata con criteri uniformi per svolgere velocemente ed efficacemente tutti i com-
               piti assegnati agli enti militari, sia di carattere operativo che amministrativo.
                  E a dirlo è la stessa istituzione che assegnava alla materia, se ben conosciuta
               e  curata,  la  facoltà  di  conferire  «snellezza»  e  «riservatezza»  all’azione  e  alle
               decisioni dei comandi ed enti militari, «sostanza allo spirito militare» e di trasfor-
               marsi in «leva di comando potente» . Regole chiare sui documenti e sui loro
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               flussi erano basilari e vitali soprattutto in guerra:

                  Affinché le operazioni possano avere efficace impulso e svolgimento e le forze
                  dei singoli elementi dell’Esercito possano pienamente cooperare al fine comune,
                  è necessario che la volontà dei comandanti giunga tempestivamente, chiaramente
                  ed in modo regolare agli esecutori e che da questi, con pari tempestività, regola-
                  rità e chiarezza, affluiscano ai comandanti le informazioni su cui essi possano
                  fondare le proprie decisioni. | A ciò si provvede mediante ordini, rapporti e la
                  corrispondenza in genere .
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                  Suggestiva immagine del lavoro d’archivio, in verità riferita all’attività di riordinamento
                  delle carte storiche, riportata in a. d’addario, lezioni di archivistica, Bari, Adriatica edi-
                  trice, 1972, p. 58.
               2   Preambolo del ministro della Guerra Pietro Gazzera a Ministero della Guerra, raccolta di
                  disposizioni permanenti in vigore per il R. esercito, Fascicolo n. 6. Corrispondenza d’uffi-
                  cio e servizio postale e telegrafico, Roma, Istituto poligrafico dello Stato, Libreria, 1932.
               3
                  Ministero  della  Guerra, CoMando  del CorPo  di stato  MaGGiore, N. 3118. Servizio in
                  guerra. Anno 1937-XVI, Roma, Istituto poligrafico dello Stato, Libreria, 1937, in part. ca-
                  po V, Ordini, rapporti, corrispondenza, n. 74.
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