Page 509 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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vio di Stato di Lubiana , e in Albania, presso l’Archivio di Stato di Tirana .
Tra gli altri aggregati documentari conservati all’estero ricordiamo le carte pro-
dotte dall’Amministrazione coloniale italiana tra il 1911 e il 1943, comprese
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quelle prodotte da enti militari, raccolte nell’Archivio del Castello di Tripoli .
La necessità di salvaguardare da eventuali catture da parte delle Forze nemi-
che carte militari ritenute altamente strategiche determinò cambiamenti di sede
– spesso con conseguenti dispersioni – come nel caso, in precedenza analizzato,
del trasferimento di parte dell’archivio dell’Ufficio storico a Orvieto dove, il
materiale ritenuto «più delicato e riservatissimo» era stato murato nel Duomo
della città, mentre il restante carteggio – relativo alla guerra allora in corso, alla
guerra 1915-1918, a parte delle campagne risorgimentali, alle memorie storiche
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AMSGF, Sezione 661. Comandi in Slovenia, Dalmazia, Montenegro, Serbia, Croazia,
fasc. 10.
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In parte si tratta degli archivi dell’apparato amministrativo e militare e dei soggetti econo-
mici sviluppatosi nel Paese delle «aquile» durante l’esperienza dell’Unione italo-albanese
(1939-1943). Cfr. n. nika, Le fonti dell’Archivio centrale della Repubblica di Albania, in
istituto PuGliese Per la storia dell’antifasCisMo e dell’italia ConteMPoranea-fondazio-
ne GraMsCi di PuGlia, Puglia e Albania nel Novecento, a cura di G. esPosito-v.a. leuzzi-
n. nika, Nardò (LE), Besa Editrice, 2008, pp. 214-220.
323 Tra gli obiettivi della Commissione interministeriale archivistica costituitasi tra l’Italia e
la Libia nel 1988 rientrava il censimento delle carte italiane, in grave stato di disordine,
affidato a due funzionari dell’Archivio centrale dello Stato; ulteriore finalità era quella di
ottenere, da parte dello Stato italiano, documentazione in copia relativa alle deportazioni
dei libici in Italia tra il 1911 e il 1922 e alle sentenze emesse dai tribunali militari coloniali
italiani. Un nuovo ciclo di iniziative dedicate alla conoscenza e al recupero dei fondi archi-
vistici del Castello di Tripoli è stato poi avviato dieci anni dopo a cura dell’Istituto italiano
per l’Africa e l’Oriente (IsIAO) nell’ambito del programma di ricerca sui cittadini libici
allontanati coercitivamente in epoca coloniale, finanziato dal nostro Ministero degli affari
esteri; una missione del 2000, effettuata da una ricercatrice dell’Università degli studi di
Perugia e da un archivista di Stato presso il dicastero degli Esteri, ha consentito di acquisi-
re ulteriori, sebbene parziali, informazioni sul contenuto delle carte e sui soggetti istituzio-
nali attraverso una rilevazione a campione. Una terza missione italiana, svoltasi nel 2002,
è stata coordinata da rappresentanti dell’Università degli studi di Urbino e dall’Università
degli studi di Roma La Sapienza (Scuola speciale per archivisti e bibliotecari). Per som-
marie informazioni sui vari progetti e sull’Archivio di Tripoli cfr. n. santarelli, le carte
dell’Amministrazione coloniale italiana conservate nell’Archivio storico della città di Tri-
poli e la loro complementarietà con i fondi del Ministero dell’Africa italiana nell’Archivio
centrale dello Stato, in L’emigrazione italiana, 1870-1970, Atti dei colloqui di Roma, 19-
20 settembre 1989, 29-31 ottobre 1990, 28-30 ottobre 1991, 28-30 ottobre 1993, II, Roma,
Ministero per i beni e le attività culturali, Direzione generale per gli Archivi, 2002 (Pub-
blicazioni degli Archivi di Stato, Saggi, 70), pp. 850-857; istituto italiano Per l’afriCa e
l’oriente (isiao)-libyan studies Centre, L’Archivio del Castello di Tripoli. Progetto di
recupero e valorizzazione dei fondi archivistici, a cura di G. MiChetti-M. Grossi, febbraio
2003 (dattiloscritto).