Page 512 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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degli archivi degli uffici Servizi, Operazioni e Carburanti e, presso villa Giusti-
niani, l’archivio del Servizio informazioni; a Soriano del Cimino i carteggi degli
uffici Personale, ricompense al v.m., promozione e onorificenze, Affari generali
e, ancora, parte di quelli degli uffici Servizi e Carburanti; a Carbognano e Fab-
brica di Roma l’archivio della Segreteria del Comando supremo, parte delle carte
del Reparto operazioni, gli archivi del Quartier generale e degli uffici Telecomu-
nicazioni e Stampa e bollettino guerra.
Da notizie frammentarie risultava che molto del carteggio presente a Carbo-
gnano e a Soriano del Cimino era stato trasportato nella Capitale, presso la
Caserma del 2° Reggimento Bersaglieri e qui distrutto con il fuoco nei giorni
11-13 settembre da alcuni sottufficiali del Comando supremo con il saltuario
intervento di ufficiali del Comando stesso. Le ricerche condotte, dopo la rioccu-
pazione di Roma, con l’obiettivo di recuperare quanto più carteggio possibile,
davano modesti risultati.
Infatti, palazzo Vidoni veniva trovato occupato dal Comando delle truppe fran-
cesi d’occupazione che con difficoltà consentiva una ricognizione ai locali degli
archivi, trovati vuoti perché i documenti erano stati bruciati o portati alle discariche
fuori Roma per liberare e ripulire i locali; unica parte rinvenuta fu, in una stanzetta
del sottotetto, quella del carteggio dell’Ufficio carburanti, gettato alla rinfusa sul
pavimento. Del carteggio trasportato a Fabbrica di Roma non si rinveniva nulla, ad
eccezione di quello riguardante le operazioni in Africa che, non avendo più attua-
lità all’8 settembre 1943, era stato depositato in locali diversi da quelli degli uffici.
A Soriano del Cimino non veniva rinvenuto nulla mentre l’Ufficio informazioni
riusciva a recuperare circa un terzo delle carte tenute a villa Giustiniani. Infine,
dopo la Liberazione, il col. Cesare Secco, già segretario particolare del gen. Ugo
Cavallero, riconsegnava allo Stato maggiore generale un voluminoso carteggio
dell’Ufficio stralcio del Comando supremo, comprendente fra l’altro il diario di
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Cavallero, in seguito versato all’Ufficio storico dell’Esercito .
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Comunicazione [Ufficio del capo di Stato maggiore generale], Segreteria, Patrimonio sto-
rico archivistico, 7 lug. 1946, n. 11355/1/Ris. di prot., a firma, d’ordine, del capo dell’Uffi-
cio del capo di Stato maggiore gen. P.[ietro] Riccardi, indirizzata al Ministero della guerra
(Gabinetto), in ibidem. Sugli archivi delle unità dell’Esercito dispersi durante la Seconda
guerra mondiale cfr. anche AUSSME, a r, b. 10, fasc. 100, s.fasc. 3. Sul territorio nazio-
nale, altre dispersioni e danneggiamenti riguardarono, ad esempio, gli archivi dei distretti
militari (come gli uffici di leva), distrutti anche per sopprimere strumenti di una coscrizio-
ne divenuta ormai insopportabile, delle capitanerie di porto e delle stazioni dei Carabinieri
reali, in «Notizie degli Archivi di Stato», IV-VII (1944-1947), n. unico (n. mon.: i danni di
guerra subiti dagli archivi italiani).