Page 514 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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            Da qui le continue e puntuali prescrizioni sui caratteri estrinseci e intrinseci delle
            singole tipologie documentarie prodotte nell’esercizio delle varie attività; le riso-
            luzioni sulla tempistica per l’assegnazione e trasmissione degli atti; le disposizio-
            ni  per  la  classificazione  e  l’aggregazione  dei  documenti;  l’individuazione  di
            cariche e figure responsabili del controllo sull’esatta ed omogenea applicazione
            delle regole concernenti gli archivi correnti e di deposito nonché della loro inte-
            grità e sicurezza.
               Ricordiamo, altresì, l’emanazione di regolamenti che fornivano indicazioni su
            tutte  le  fasi  della  gestione  documentaria,  dal  momento  della  creazione  degli
            archivi a quello della loro selezione ai fini dello scarto o della conservazione
            permanente. Tra queste iniziative segnaliamo le istruzioni sul carteggio dell’Ar-
            ma dei carabinieri reali, la cui redazione, a partire dalla fine dell’Ottocento, nasce
            dalla rilevanza attribuita, per il buon andamento del servizio e per la scoperta dei
            reati, alla raccolta in forma unitaria delle procedure documentarie; istruzioni che
            si caratterizzano come una sorta di «manuale di gestione» ante litteram, strumen-
            to specifico e obbligatorio per la disciplina degli archivi delle pubbliche ammi-
            nistrazioni, introdotto nel nostro ordinamento giuridico con il d.p.c.m. 31 ott.
                                                                    4
            2000, concernente le regole tecniche sul protocollo informatico .
               Infine, l’attenzione al governo delle carte e la necessità di renderlo coerente
            con le esigenze dell’attività sono attestate dalle prescrizioni che, a partire dagli
            anni Ottanta dell’Ottocento, furono periodicamente diffuse dall’organo di vertice
            del Regio esercito per garantire la corretta tenuta degli archivi da parte degli
            uffici dipendenti .
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            4   Cfr., ad esempio, Istruzioni pel carteggio d’ufficio riguardante il servizio d’istituto, Ro-
               ma, Tip. Voghera, 1882, pubblicate anche in «Bollettino ufficiale dei Carabinieri reali»,
               (1882), puntata 8ª, parte 1ª, in part. Doveri dei comandanti di stazione e Doveri dei co-
               mandanti di sezione, tenenza, compagnia, divisione e legione, rispettivamente pp. 227-231
               e 232-236; CoMando Generale dell’arMa dei Carabinieri reali, Istruzioni sul carteggio.
               Edizione 1935-XIII, Roma, Istituto poligrafico dello Stato, Libreria, 1935, pubblicate an-
               che in «Bollettino ufficiale dei Carabinieri reali», (1935), dispensa 1ª (straordinaria), 1°
               mag., in part. parte prima, titolo I, Disposizioni generali, pp. 2-8. In relazione a quest’ul-
               tima edizione, il ten. col. Dino Tabellini vi riconosceva anche un segno di modernizzazio-
               ne dell’Arma dei carabinieri reali cui apparteneva. Cfr. d. tabellini, la nuova «istruzio-
               ne sul carteggio» per l’Arma dei carabinieri reali, in «Rivista dei Carabinieri reali», II
               (1935), 1, pp. 21-28.
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               A titolo esemplificativo cfr. ordine del giorno Comando del Corpo di Stato maggiore del R.
               esercito, 9 nov. 1882, n. 3, in arChivio dell’uffiCio storiCo dello stato MaGGiore dell’e-
               serCito [d’ora in poi AUSSME], L 3. Studi particolari, b. 296 (già 300), fasc. 1; ordine del
               giorno Comando del Corpo di Stato maggiore del R. esercito, Riparto operazioni, 27 nov.
               1894, n. 42, in AUSSME, L 3. Studi particolari, b. 299 (già 303), fasc. 2; ordine del giorno
               Comando del Corpo di Stato maggiore del R. esercito, Riparto operazioni, 14 mag. 1895,
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