Page 511 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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La tuteLa, La conservazione e La fruizione degLi archivi deL regio esercito 511
accennati eventi, non fossero assolutamente in grado di ottemperare quanto sopra
prescritto, dovranno seguirsi le seguenti norme di carattere pratico. Il comando
superiore a quello delle unità o del reparto tenuti alla compilazione del diario
storico, accertato chi sia il più anziano dei superstiti, lo incaricherà di una relazio-
ne riassuntiva per il periodo per il quale sussiste lacuna, fino al momento del
proprio allontanamento dalla unità interessata. Tutte le relazioni così raccolte
dovranno essere inviate all’Ufficio storico, che, a fine guerra, metterà tale mate-
riale a disposizione dei comandanti rientrati dalla prigionia (o di chi per essi), i
quali, sulla scorta di tali elementi e con l’aiuto della propria memoria, stenderan-
no a loro volta una relazione riassuntiva, che, ove non sia possibile altro, avrà
valore ufficiale definitivo. | Quando il comando superiore mancante sia quello
d’armata, per questo e per i comandi da esso dipendenti che risultassero ugual-
mente mancanti provvederà l’Ufficio storico a designare chi debba compiere la
raccolta dei vari elementi: e la stesura di una prima relazione sommaria, da
aggiornare successivamente secondo le norme indicate .
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Concludiamo con una testimonianza sulle perdite subite che ci viene da un’inda-
gine disposta nel marzo del 1946 dal Gabinetto del Ministero della guerra, svol-
ta nell’ambito di alcune amministrazioni centrali statali al fine di rilevare, stati-
sticamente, i danni sofferti in conseguenza della guerra da tutti gli archivi in
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Italia (Archivi di Stato, correnti e di deposito) .
I risultati della ricognizione effettuata dall’Ufficio del capo di Stato maggiore
generale (Segreteria), presentati nel luglio dello stesso anno e concernenti l’ar-
chivio del Comando supremo forniscono un’ulteriore traccia dell’impatto dei
conflitti armati sugli archivi. Alla data dell’8 settembre 1943 le carte dell’Alto
comando dell’Esercito erano così dislocate: a Roma, presso palazzo Vidoni, gli
archivi degli uffici del capo e del sottocapo di Stato maggiore generale e parte
327 Circolare Stato maggiore del R. esercito, Ufficio storico, Diario storico. Memorie stori-
che, 21 giu. 1943, n. 2660, a firma del sottocapo di Stato maggiore per le operazioni gen.
Giuseppe De Stefanis, indirizzata ai comandi di gruppo d’armata, di corpo d’armata e
d’armata, ai comandi superiori FFAA, al Comando generale dell’Arma CCRR, ai comandi
di difesa territoriale, agli ispettorati d’arma e, p.c., al Comando supremo, ai ministeri del-
la Guerra (Gabinetto) e dell’Africa italiana (Ufficio militare), all’Ispettorato FFAA delle
terre d’Oltremare, ai comandi generali della R. guardia di finanza e della MVSN, in AUS-
SME, L 3. Studi particolari, b. 301 (già 305), fasc. 3, s.fasc. «Memorie storiche circolari.
Circolari relative alle memorie storiche 1874-1996».
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Comunicazione Ministero della guerra, Gabinetto, Patrimonio storico archivistico, 27
mar. 1946, n. 208500/II/235.3.1 di prot., a firma del ministro M.[anlio] Brosio e, p.c.c.,
del capo di Gabinetto, indirizzata allo Stato maggiore generale, allo Stato maggiore del R.
esercito, al Comando generale dell’Arma dei CCRR, a tutti i comandi militari territoriali e
a tutte le direzioni generali e uffici autonomi del Ministero della guerra, in AUSSME, I 3.
Carteggio versato dallo Stato maggiore della Difesa, b. 146.