Page 520 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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Alla natura delle finalità e delle mansioni dell’Ufficio storico sono anche
collegati gli interventi sulle carte conservate che, come più volte sottolineato,
hanno sconvolto la fisionomia originaria, distruggendo, spesso in maniera irre-
versibile, quelle reti di relazioni che caratterizzano l’archivio; il che, ancora oggi,
crea difficoltà al processo di traduzione della «domanda storiografica» in
«domanda archivistica» nella fase di fruizione degli archivi. Ma, ancora una
volta, i criteri seguiti in questi ordinamenti devono essere esaminati tenendo
conto della necessità di rispondere prontamente alle richieste delle superiori
autorità e di redigere le relazioni ufficiali e le monografie storiche sulle guerre
cui aveva partecipato l’Esercito. La soluzione per risolvere la questione proble-
matica dell’individuazione e dell’accesso immediato alle fonti veniva rintraccia-
ta nella ricomposizione delle carte secondo gli eventi, la materia, i periodi cro-
nologici, i luoghi geografici, senza alcuna attenzione al «principio di provenien-
za» – e neppure a quello, scientificamente inferiore al primo, del «rispetto dei
fondi» – con la conseguente eliminazione di ogni «vincolo archivistico».
La mancanza dell’adesione al concetto di «avalutatività», che la disciplina
archivistica contemporanea richiama come criterio cardine da utilizzare nella
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predisposizione delle fonti all’uso , non può, a nostro giudizio, essere semplice-
mente liquidata con la carenza, nel personale dell’Ufficio storico, di preparazio-
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ne e cultura archivistiche .
In primo luogo ricordiamo che in Italia, nell’ambito della stessa comunità
archivistica, l’applicazione del riordinamento per materia, o «principio di perti-
nenza», proseguì per molti decenni anche dopo l’affermazione del «metodo sto-
rico» come unico principio di ordinamento archivistico sia sul piano dottrinario,
103. Sull’Archivio storico-diplomatico cfr. CoMMissione euroPea, seGretariato Generale,
Guida degli archivi dei ministeri degli affari esteri degli stati membri e delle istituzioni
dell’Unione europea, Lussemburgo, Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità
europee, 1996 , pp. 49-55; e. serra, L’Archivio storico-diplomatico del Ministero degli
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affari esteri, in istituto nazionale Per la storia del MoviMento di liberazione in italia,
Storia d’Italia…cit., pp. 145-153.
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Il concetto di «avalutatività», così inteso, si deve a Leopoldo Cassese che lo introdusse
nelle sue riflessioni teoriche finalizzate alla definizione dell’archivistica come disciplina
autonoma. Si veda, innanzitutto, l. Cassese, Teorica e metodologia. Scritti editi e inediti
di paleografia, diplomatica, archivistica e biblioteconomia, a cura di a.M. CaProni, Saler-
no, Laveglia, 1980, pp. 53-54; e, ancora, d. taMblé, la teoria archivistica italiana con-
temporanea. Profilo storico critico (1950-1990), Roma, NIS-La Nuova Italia scientifica,
1993 (Beni culturali, 16), pp. 37-38.
19 Ad esempio, in merito all’ordinamento per materia l’opinione diffusa è che rappresenta
«un ordinamento apparentemente assai seducente, ed è il primo che di solito si presenta
alla mente di chi senza aver studiato archivistica, si appresti ad ordinare un archivio». Cfr.
e. lodolini, archivistica...cit., p. 152.