Page 104 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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104 l’eserCito alla maCChia. Controguerriglia italiana 1860-1943
samente più marcate che nelle grandi guerre .
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Nel 1923 il governatore della Cirenaica Bongiovanni, allo scopo di razionalizzare l’or-
ganizzazione delle bande irregolari, le divise in bande a cavallo, impiegate per garantire
la sicurezza delle popolazioni sottomesse e delle comunicazioni, bande “pre-desertiche”,
appiedate, utilizzate per sorvegliare la fascia di territorio al limitare del deserto, e bande
dei meharisti, per il controllo del confine egiziano e delle carovaniere . In seguito sarebbe
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stato creato un apposito ispettorato, dipendente dal governo della colonia, per tutto ciò che
ne riguardava l’amministrazione e la gestione. Formate da indigeni, le bande erano coman-
date da ufficiali italiani e in qualunque momento potevano essere chiamate a partecipare
a operazioni militari. Il trattamento era lo stesso delle truppe regolari libiche, a differenza
delle quali, però, non avevano un’uniforme. Le armi erano fornite dall’amministrazione
militare e lo stipendio era calcolato giornalmente in base al ruolo del singolo individuo. In
Libia questa era la tipica paga di capi e gregari delle bande irregolari:
- gregario: lire 7
- sciausc: lire 9
- basciausc: lire 10
- sottocapo: lire 12
- capobanda: lire 18 272
Per quanto concerneva le pensioni per i caduti e i feriti durante le operazioni di polizia,
Volpi sottolineava già, nell’aprile del 1922, quanto fosse importante far sentire le truppe, e
le famiglie, tutelate pienamente dal governo, concedendo lo stesso trattamento economico
che avevano avuto i militari italiani nella Prima Guerra Mondiale: i casi non erano poi così
tanti e ne valeva la pena . Amendola rispose in termini positivi, rimanendo in attesa di
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proposte concrete . Anche Badoglio aveva espresso la sua opinione, soffermandosi sulle
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differenze tra truppe bianche e truppe di colore. Riguardo alle prime, Badoglio, così come
altri suoi illustri colleghi, Nasi e Mezzetti fra tutti, non usò mai mezzi termini: poco curate
nell’uniforme, poco disciplinate e male amministrate, costavano il doppio degli indigeni
eritrei e libici. Se gli eritrei erano ormai una certezza dopo le tante prove fornite in com-
battimento, i libici, soprattutto i berberi, avevano messo in luce coraggio e aggressività,
caratteristiche che in colonia erano sempre preziose . Durante la guerra italo-turca alcune
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guide locali vennero arruolate coi propri cavalli per affiancare gli squadroni di cavalleria
270 Sulla costituzione dei piccoli corpi di spedizione e sul modo di combattere contro nazioni selvagge, Estratti
da Soldier’s pocket-book for field service del generale visconte Wolseley, 1900, in AUSSME, Fondo L-7,
busta 61, fascicolo 4.
271 Governo della Cirenaica, Bollettino Ufficiale, N. 83, ASMAI, Libia, Posiz. 150/11, fascicolo 42.
272 I graduati ed i gregari, con un biennio di servizio continuativo alle spalle, con un massimo di 5 bien-
ni, avevano un soprassoldo di 0,50 lire al giorno.
273 Tel. n. 1562, ad Amendola firmato Volpi del 25 aprile 1922, ASMAI, Posiz. 122/27, fascicolo 248.
274 Tel. n. 2291, a Volpi firmato Amendola del 29 aprile 1922, ASMAI, Posiz. 122/27, fascicolo 248.
275 Situazione politica-diario-ispezione (maggio 1922), ASMAI, Posiz. 122/28, fascicolo 256.
Capitolo seCondo

