Page 143 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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Il RegIo eseRcIto e le opeRazIonI dI polIzIa colonIale In afRIca (1922-1940)  143

                 Il 1938 può essere definito l’anno di cambiamento, in quanto Graziani venne sostituito
              dal duca Amedeo d’Aosta che, veduta la situazione generale, chiese a Roma i più ampi
              poteri possibili. Secondo uno specchio riepilogativo del gennaio 1938, la Milizia Volonta-
              ria aveva in Etiopia ancora 2.972 Camicie Nere; per quanto riguardava l’esercito, la cifra,
              relativa al dicembre 1937, era di 221.210 uomini con 7.940 ufficiali, 92.370 nazionali e
              120.900 indigeni, con 8.062 mitragliatrici, 744 cannoni, 150 carri armati e 12.000 auto-
              mezzi vari. Quasi un anno dopo, nell’agosto 1938, gli ufficiali erano scesi a 5.200, come
              del resto i nazionali di truppa, diventati 76.000 contro i 146.000 indigeni. Più truppa
              coloniale, quindi, e meno italiani.
                 Una volta in Etiopia, Amedeo si rese conto che la situazione era tutt’altro che risolta:
              nel 1939, dopo un anno, la realtà era senza dubbio migliorata, anche se focolai di rivolta
              venivano alimentati da personaggi del calibro di Abebè Aregai, del degiac Mangascià, dei
              fratelli Auraris e del balambaras Gherarsù.






                                                          AUSSME. Anni Venti. Autoblindo in Libia
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