Page 181 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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Il RegIo eseRcIto e le opeRazIonI dI polIzIa colonIale In afRIca (1922-1940) 181
AUSSME. Anni Trenta in AOI, Spahis libici
generale di brigata Carlo Geloso doveva puntare su Mega e Moiale, in una regione in cui
ras Destà e degiac Gabre Mariam gli avrebbero dato parecchi problemi. L’uomo che dopo
la partenza di Hailè Selassiè diventò un punto di riferimento per la resistenza fu il secondo-
genito di ras Cassa, degiac Aberrà Cassa, che, oltre a essere di nobili origini, poteva vantare
anche l’appoggio della chiesa copta e quello del potente fratello Asfauossen. Graziani era
convinto che Aberrà Cassa non si sarebbe mai sottomesso: era una questione d’onore .
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Un obiettivo subito al centro dell’attenzione dei guerriglieri fu la ferrovia Addis Abe-
ba-Gibuti, continuamente attaccata dagli uomini del degiac Ficrè Mariam, di Maconnen
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Uosseniè e del balambaras Abebè Aregai , creando sensibili problemi logistici agli italiani
in quanto quella via di comunicazione era di fondamentale importanza per rifornire la
capitale, ancora sotto assedio, e nonostante fosse stata utilizzata anche l’aviazione per te-
nere a bada i ribelli. Questa situazione, peraltro, non era inattesa: già in aprile, prima della
conquista, i comandi italiani sapevano che nella zona fra Dessiè e la ferrovia regnava il caos
543 Tel. n. 7579 del 19 luglio 1936, AUSSME, Fondo N-11, busta 4124.
544 Abebè Aregai, nato nel 1903, figlio del degiac Aregai, allievo della scuola di Olettà, comandò la poli-
zia della capitale col grado di colonnello fino allo scoppio della guerra italo-etiopica. Dopo l’occupa-
zione di Addis Abeba si diede alla macchia, muovendosi con il suo seguito di armati nello Scioa, tra
il Salalè e l’Ancoberino. Descritto dagli italiani come “fermo e deciso, presuntuoso, astuto e dotato
di una certa cultura”, nel corso della guerriglia si auto-nominò ras. (Relazione della Direzione AA.PP.
Governo del Harar relativa all’azione di Governo dal 1936 e seguenti, s.d., ASMAI, II, posiz.181/56,
fascicolo 272).