Page 214 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
P. 214
214 l’eserCito alla maCChia. Controguerriglia italiana 1860-1943
AUSSME. Militari distribuiscono il rancio alle popolazioni civili
tolineava la pericolosità e la complessità del fenomeno, e si soffermava sulle caratteristiche
dell’ambiente ideale per la guerriglia, dalla montagna al bosco al deserto, individuando
quali premesse di un contrasto efficace la conoscenza delle tecniche di lotta e del contesto
geografico e sociale, una buona attività di intelligence, la mobilità, la determinazione, lo
spirito di iniziativa e la prontezza di reazione delle truppe operanti e, soprattutto, un at-
teggiamento mai passivo. Venivano poi descritti organizzazione e procedimenti tattici delle
formazioni di guerriglieri, caratterizzate da un armamento leggero, con mortai e mitraglia-
trici e qualche pezzo d’artiglieria di piccolo calibro, e articolate in bande di forza variabile
tra i 20 e i 100 uomini, eventualmente riunite in battaglioni o gruppi di combattimento.
Una struttura diversa e speciali dotazioni d’armamento ed equipaggiamento avevano le uni-
tà destinate a compiere atti di sabotaggio e colpi di mano, tipicamente munite di cariche da
demolizione e di apparati radio con le quali ricevere ordini, riferire informazioni, concerta-
re tempi e luoghi di esfiltrazione. Le azioni della guerriglia erano dirette a ostacolare i mo-
vimenti dell’avversario, interrompendo strade e ferrovie ed effettuando atti di sabotaggio
negli aeroporti, nei porti e nelle basi navali, a sconvolgere l’organizzazione di comando, con
la distruzione di stazioni radio, linee telefoniche e telegrafiche, a interrompere il flusso dei
rifornimenti con attacchi alle strutture logistiche e ai convogli, a creare una situazione di
continuo allarme attaccando piccole colonne, reparti isolati e infrastrutture poco difese, a
logorarne le forze con ripetuti attacchi a obiettivi sempre diversi, e ad acquisire e mantenere
il controllo delle zone più favorevoli alla guerriglia per crearvi una base logistica.
Strettamente collegata all’attività informativa era l’esplorazione, a cui dovevano prov-
vedere piccoli nuclei in grado, grazie a una perfetta conoscenza dei luoghi, di mantenere il
Capitolo terzo