Page 231 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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La 2 armata e Le operazioni di controguerrigLia in JugosLavia (1941-1943) 231
mediate vicinanze dei ribelli, ma nella zona in cui si è
svolto o si svolge il combattimento, ed abbiano indos-
so uniformi o parte di uniformi militari, insegne di
appartenenza alle bande, oggetti di equipaggiamento
militare, munizioni ed esplosivi, saranno immediata-
mente fucilati sul posto. Faranno eccezione: i feriti, i
maschi validi di età inferiore ai 18 anni, le donne che
saranno deferiti (i primi una volta guariti) ai tribunali
di guerra competenti.” .
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L’edizione di dicembre del 1942 della Circola-
re No. 3 C differiva da quella di marzo soprattutto
per alcune indicazioni in merito al servizio informa-
zioni, ai criteri d’impiego delle truppe croate e della
M.V.A.C., al trattamento da usare verso le popolazio-
ni e per ulteriori precisazioni riguardo alla difesa di
presidi e capisaldi, all’attivazione dei fronti difensivi,
alle operazioni di rastrellamento, alla protezione di
autocolonne e convogli ferroviari, ai collegamenti.
Nel maggio del 1943 dall’intendenza del Comando
Superiore FF.AA. “Slovenia-Dalmazia” (2ª Armata) fu poi emanata la Circolare No. 3 CL
relativa agli aspetti logistici e all’attività dei vari servizi (sanitario, commissariato, ammini-
strazione, artiglieria, genio, chimico). Un capitolo era dedicato al servizio degli internati
civili disimpegnato dall’Ufficio prigionieri di guerra d’Armata per il campo di concentra-
mento istituito nell’isola di Arbe e per i campi in territorio nazionale (Renicci, Gonars,
Chiesanuova, Monigo, Visco) e dai comandi di Corpo d’Armata per i campi istituiti nel
territorio di competenza .
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In base alla Circolare No. 3 C l’ufficio informazioni d’Armata doveva compilare men-
silmente, oltre a un apprezzamento della situazione basata soprattutto sui documenti cat-
turati e sugli interrogatori dei prigionieri, anche un Elenco delle formazioni partigiane da
distribuire a tutti i comandi sino al livello di battaglione con la composizione delle bande, i
nomi dei comandanti e la zona d’operazioni abituale. Nel corso del 1942 questo documen-
654 Fogli n. 7000 in data 7 aprile 1942 e n. 7899 in data 19 aprile 1942, Trattamento da usare verso i ri-
belli e le popolazioni che li favoriscono, comando 2ª Armata – Ufficio Operazioni. L’allegato B al se-
condo foglio sul trattamento da usare verso i ribelli non doveva essere incluso nella Circolare No. 3 C,
“ma comunicato per iscritto ai comandi di divisione (od ente corrispondente) e da questi ai comandi
in sottordine solo verbalmente”.
655 Da rilevare che la già citata pubblicazione del dopoguerra Norme per l’organizzazione e la condotta del-
la controguerriglia, continuò a prevedere l’internamento repressivo di sospettati e dei loro familiari, il
trasferimento forzato di abitanti di interi paesi, la distruzione di singoli edifici e di centri abitati, la
confisca dei beni, il prelevamento di ostaggi e la loro fucilazione a titolo di rappresaglia. In pratica,
nonostante la Convenzione di Ginevra del 1949, le norme di trattamento della popolazione che spal-
leggiava la guerriglia contemplate dai regolamenti dell’Esercito Italiano in epoca repubblicana non
differivano di molto da quelle del periodo fascista.