Page 237 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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                           La 2  armata e Le operazioni di controguerrigLia in JugosLavia (1941-1943)  237




























                          AUSSME. Attività di propaganda italiana a favore di scolaresche

              tedeschi che in settembre stavano per dare il via a un importante ciclo operativo in Serbia
              per debellare le formazioni partigiane di Mihajlovic e di Tito che avevano strappato agli oc-
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              cupanti i tre quarti della regione . Il progetto, che non prevedeva la transizione dei poteri
              civili, fu accolto freddamente dai comandi italiani che temevano un’eccessiva dispersione di
              forze e ritenevano che la scarsa presa sulla popolazione delle autorità politico-militari, con
              le quali avrebbero dovuto collaborare, lo avrebbe fatto fallire.
                 In ottobre, comunque, iniziarono i movimenti di truppe per estendere l’occupazione
              alla terza zona senza incontrare inizialmente troppe difficoltà. I comandi italiani cercarono
              di non farsi coinvolgere nella lotta tra croati e serbo-ortodossi, adottando una linea d’azio-
              ne accomodante e il più possibile equidistante, tale da non irritare i contendenti. Raggiunte
              le nuove posizioni e costituiti numerosi nuovi presidi a livello di battaglione, sorse imme-
              diatamente il problema di rifornirli. Con le truppe italiane disperse su spazi ampi e diffi-
              cilmente controllabili, era infatti motivo di grande preoccupazione l’allungamento delle
              linee di alimentazione, data anche la difficoltà nel mantenere i collegamenti stradali con il
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              peggiorare delle condizioni meteorologiche . L’avanzata nella terza zona fu accompagnata,
              a livello politico, da numerosi tentativi per ricucire lo strappo con l’alleato croato che con-
              tinuava ad avversare la sempre maggiore ingerenza italiana nei propri territori, nonostante
              l’operato sul campo delle forze armate di Pavelic lasciasse molto a desiderare.

              669 Salvatore loi, Le operazioni delle unità italiane in Jugoslavia (1941-1943), Roma, SME-Ufficio Sto-
                 rico, 1978, p. 185. Le bande superstiti di Tito ripararono in Montenegro.
              670 Foglio n. 393/OP. M. in data 14 novembre 1941, Occupazione di Visegrad, comando presidio militare
                 italiano di Visegrad). Lo stato dei rapporti tra serbi e croati non poteva essere meglio definito da un
                 capo cetnico: “Signor colonnello, qui è il Messico!”.
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