Page 238 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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              Lo sforzo dei comandi italiani di pacificazione tra croati e serbi, che costituiva l’unico
           modo di ridurre la conflittualità e contenere la diffusione del movimento comunista, che
           traeva la sua forza dallo stato di disgregazione socio-politico ed economico del paese, si
           scontrava, però, con sfrenati odi etnici . I risultati raggiunti nell’opera di pacificazione
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           vennero annullati dalla totale assenza di sensibilità dei gerarchi croati, incapaci di compren-
           dere che era loro interesse assecondare la svolta impressa dai comandi italiani alla situazione
           nella seconda e terza zona . Questo determinò il propagarsi dell’insurrezione e il rafforza-
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           mento inesorabile della sua componente comunista.







































           671 Notiziario n. 45 in data 1° dicembre 1941 del comando 2ª Armata – Ufficio Informazioni. Alla fine
              del gennaio 1942 le statistiche delle manifestazioni sovversive nei territori della seconda e terza zona
              vedevano: una media di una aggressione a mezzi di trasporto ogni 3 giorni e quasi una al giorno con-
              tro militari isolati, un attentato alle opere d’arte ogni 2 giorni, 2 attentati a linee telegrafiche ogni 3
              giorni e una frequenza di oltre un attentato a linee ferroviarie ed interruzioni stradali al giorno (foglio
              n. 1880 in data 31 gennaio 1942, Dati statistici, S.M.R.E. – Ufficio Operazioni).
           672 Nella terza zona i reparti croati tendevano ad operare in modo autonomo senza nemmeno avvisare i
              comandi italiani dei rastrellamenti in corso. La disciplina di tali formazioni, regolari o ustascia, lascia-
              va, inoltre, molto a desiderare. I comandi italiani vedevano un vero e proprio nemico negli ustascia,
              che, “se pur di nascosto, sono contrari alla nostra presenza tanto quanto lo sono i nazional-comunisti”
              (foglio n. 10899 OP. in data 27 dicembre 1941, Venuta nella zona di cp. regolari ustasce. Località ove
              possono essere inviate, comando V Corpo d’Armata – Ufficio Operazioni).

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