Page 247 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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La 2 armata e Le operazioni di controguerrigLia in JugosLavia (1941-1943) 247
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Il piano “Trio”
Il piano iniziale di “Trio” prevedeva l’impiego di tre divisioni italiane (una delle quali
del XIV Corpo d’Armata) con largo supporto d’aviazione, una divisione tedesca e 8-10
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battaglioni croati . Furono prescelte grandi unità tra le migliori disponibili in Croazia e
Montenegro, quali le due divisioni alpine “Taurinense” e “Pusteria” e la “Cacciatori delle
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Alpi” . La “Taurinense” e altri reparti italiani furono fatti affluire via ferroviaria a Saraje-
vo, destinata a essere la loro base di partenza. A pregiudicare in partenza l’esito di “Trio”
furono le interferenze politiche della Croazia, le cui autorità mal digerivano la presenza
di truppe italiane oltre la linea di demarcazione. A seguito di colloqui tra alti esponenti
694 Il concetto generale operativo prevedeva che “il problema della ribellione in Croazia debba essere ri-
solto con visione unitaria, agendo con azione concentrica e secondo una valutazione di relativa im-
portanza delle varie zone di ribellione. La zona più importante è stata valutata quella della Bosnia
orientale, nella quale vanno concentrate inizialmente le forze disponibili; in prosieguo di tempo le
operazioni verranno rivolte verso nord-ovest”.
695 La “Cacciatori delle Alpi” era considerata una delle migliori grandi unità di fanteria per via delle sue
origini garibaldine. Per l’occasione ricevette il concorso di reparti della “Murge” appena affluita dall’I-
talia ed un gruppo d’artiglieria della “Isonzo”. Fu messo a disposizione del Kampfgruppe Bader anche
un gruppo di cannoni pesanti campali da 105/28.

