Page 271 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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La 2 armata e Le operazioni di controguerrigLia in JugosLavia (1941-1943) 271
AUSSME. Disegno della stretta di Jablanica sulla Neretva
da un documento del Servizio Informazioni Militare
I tedeschi, dopo una breve pausa per riordinare il dispositivo e rifornire i reparti, il 20
febbraio diedero il via a “Weiss-2”. La richiesta di concorso fu limitata, stavolta, a 4 bat-
taglioni della divisione “Bergamo”, in quanto i tedeschi, dopo lo smacco della “Murge”,
dubitavano delle possibilità operative italiane. Ad appoggiare le truppe del Regio Esercito
erano giunte, però, in forze le bande M.V.A.C. dell’Erzegovina e del Montenegro, che
dopo aver arginato la minaccia partigiana su Mostar, respinsero le formazioni comuniste
avanzando poi lungo due direttrici oltre la Narenta e riconquistarono Jablanica. Tito cercò
allora di ripiegare verso nordovest, dove però trovò un forte ostacolo nelle colonne tedesco-
croate provenienti da Sarajevo, e a corto di rifornimenti riuscì a stento a sfuggire all’ac-
cerchiamento ritirandosi verso l’Erzegovina. Le bande partigiane ripassarono la Narenta
aprendosi la strada verso sudest attraverso le posizioni dei cetnici. Questo cedimento delle
M.V.A.C. fu però in parte dovuto anche al timore che le forze tedesche presenti in zona le
attaccassero alle spalle, cosa che indusse i cetnici ad abbandonare il campo.
Nell’attraversare l’Erzegovina le forze di Tito batterono in successione varie formazioni
croate e cetniche guidate dallo stesso Mihajlovic, alcune delle quali defezionarono passando
con armi ed equipaggiamenti ai partigiani . Le sconfitte patite nel marzo 1943 in Erze-
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govina, dovute in parte anche ai contrasti italo-tedeschi, e quelle successive in Montenegro
761 Il S.I.M. ritenne che primo obiettivo dei partigiani nel loro ripiegamento verso sud-est fosse la distru-
zione dell’organizzazione cetnica.

