Page 286 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
P. 286

286                   l’eserCito alla maCChia. Controguerriglia italiana 1860-1943

           torato della Dalmazia, e più tardi sarebbe arrivato anche il XXV battaglione mobilitato. In
           oltre un anno di attività, dal 1° giugno 1941 al 30 settembre 1942, i CC.RR., in concorso
           con le truppe, eseguirono 591 azioni di rastrellamento, per la maggior parte nelle province
           di Zara e di Spalato, con l’impiego di circa 4.400 uomini e la cattura di 1.958 sospetti,
           66 armi automatiche, 2.068 fucili da guerra e altro materiale bellico. Furono passati per
           le armi 185 ribelli e favoreggiatori, mentre in 64 conflitti a fuoco le perdite subite furono
           di 70 uomini e 569 quelle inflitte accertate, tra morti e feriti, e circa 400 quelle presunte.
           In 67 operazioni per la cattura di famigliari di individui passati ai ribelli, furono internati
           5.291 tra uomini, donne e ragazzi. Nel primo trimestre 1943, l’intensificarsi dell’azione
           repressiva e l’emanazione di bandi “salva la vita” ottennero l’effetto di bloccare almeno
           temporaneamente le adesioni al movimento partigiano. In quei tre mesi i CC.RR. parteci-
           parono a 158 rastrellamenti con l’impiego di circa 1.400 uomini, che portarono alla cattura
           di 433 individui, all’uccisione in combattimento di 204 uomini e alla fucilazione di altri
           202, al prezzo della perdita di 33 uomini. Le persone internate nel corso di 25 azioni di
           rastrellamento furono circa 800.



           Lo scontro tra autorità politica e militare
              Uno dei principali aspetti dell’occupazione italiana della Dalmazia fu l’acuto scontro tra
           l’autorità politica e quella militare, che ebbe gravi riflessi sull’andamento delle operazioni
           di contro-insurrezione. Particolarmente aspro fu il confronto tra Bastianini e il generale
           Quirino Armellini, comandante del XVIII Corpo d’Armata, ma contrasti non meno vi-
           branti si ebbero tra Francesco Giunta, succeduto a Bastianini nel febbraio del 1943, e il
           generale Umberto Spigo, subentrato ad Armellini nell’agosto del 1942. Oggetto del con-
           tendere fu sempre la direzione delle operazioni di controguerriglia, il comando dei reparti
           impiegati e il trattamento della popolazione. L’autorità politica, pienamente sostenuta dal
           capo del governo, intendeva avere il pieno controllo delle attività anti-insurrezionali, arri-
           vando a costituire una sorta di forza combattente “governatoriale” composta da elementi
           della M.V.S.N., reparti di polizia (CC.RR., R.G.F., agenti metropolitani) e volontari an-
           ticomunisti a reclutamento locale in grado, per numero ed equipaggiamento, di svolgere
                                         789
           anche operazioni militari complesse . Mentre accusavano l’esercito di scarso mordente
           nelle operazioni di controguerriglia, i governatori privilegiarono l’impiego delle forze a loro
           disposizione, altalenando metodi di trattamento delle popolazioni che favorivano i ribelli. I
           comandi militari accusavano, invece, il potere politico della Dalmazia di scarsa competenza
           in materia di operazioni belliche e di servizio informazioni, oltreché di mancanza di tatto



           789 Le direttive del governatore per le sue forze di polizia erano: “Rendere impossibile la vita al nemico
              con appostamenti diurni e notturni, con l’individuazione e sistematica distruzione dei suoi centri di
              riposo e di rifornimento, con la mobilità dei nostri nuclei contrapposta alla sua mobilità, con la no-
              stra immediata reazione in forze proporzionate ad ogni sua azione, con la ricerca sistematica della sua
              presenza ovunque se ne abbia il sospetto o venga segnalato” (foglio n. 05274 in data 12 luglio 1942,
              Azione politica verso le popolazioni e i ribelli, Governo della Dalmazia).

                                                                            Capitolo terzo
   281   282   283   284   285   286   287   288   289   290   291