Page 289 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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La 2 armata e Le operazioni di controguerrigLia in JugosLavia (1941-1943) 289
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membro del Gran consiglio del fascismo , tanto che il bando del 19 gennaio 1942, che
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affidava la difesa dell’ordine pubblico nelle province annesse alle autorità militari su richie-
sta di quelle politiche, escluse la possibilità di qualunque intervento da parte dei comandi
militari nei territori di Zara, Spalato e Cattaro . Contrasti tra l’autorità militare e quella
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civile si ebbero anche a proposito del trattamento della popolazione connivente coi ribelli,
con Bastianini che propendeva per un atteggiamento più morbido . Nel giugno del 1942
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il governatorato emanò un bando che garantiva la grazia ai partigiani che avessero fatto atto
di sottomissione, presentandosi alle autorità italiane .
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E’ probabile che la situazione in Dalmazia non fosse poi tanto critica se, nel settem-
bre 1942, nel settore di responsabilità della divisione “Zara”, fu ordinato di incrementare
notevolmente il numero dei piccoli distaccamenti di forze di polizia che avevano lo scopo
di aumentare il controllo sulla popolazione, ritenendo evidentemente che non corresse-
ro troppi rischi a dispetto della loro limitata consistenza organica. Per il contrasto della
guerriglia l’azione informativa ed investigativa dei carabinieri e finanzieri era ritenuta più
importante dei rastrellamenti ; e in effetti i pericoli maggiori per la sicurezza dei territori
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della Dalmazia annessa vennero dall’esterno, con l’afflusso di masse di ribelli dalla seconda
zona croata, più che da movimenti insurrezionali interni. La stessa propaganda partigia-
na, attraverso il bollettino “Il comunista”, ancora nel luglio del 1942 lamentava la scarsa
organizzazione e combattività delle bande operanti nella Dalmazia annessa. Le operazioni
di controguerriglia condotte in estate avevano avuto successo e contenuto, almeno mo-
mentaneamente, la spinta offensiva partigiana. Anche Supersloda non riteneva critica la
situazione nella Dalmazia italiana, soprattutto se raffrontata allo stato di ribellione aperta
di altre regioni della Croazia.
L’allarmismo per la situazione dell’ordine pubblico diffuso dal governatore della Dal-
mazia ottenne i suoi effetti, tanto che furono inviati consistenti rinforzi sia della M.V.S.N.
sia del Regio Esercito, con l’afflusso della divisione “Perugia” e la trasformazione del co-
793 Bastianini era stato sottotenente degli arditi nella Grande Guerra, deputato al parlamento nel 1924,
sottosegretario all’economia nazionale del 1926, consigliere nazionale alla Camera dei fasci e delle
corporazioni, decorato al valor militare nella campagna greco-albanese. Nel febbraio 1943, dopo aver
lasciato la carica di governatore della Dalmazia, fu nominato sottosegretario agli affari esteri.
794 Telegramma n. 2082/Op. in data 4 febbraio 1942 dello S.M.R.E. – Ufficio Operazioni. Il bando pre-
scriveva che le modalità d’impiego delle forze militari in ordine pubblico fossero di esclusiva compe-
tenza dell’autorità militare. Secondo l’interpretazione di questa norma del comando 2ª Armata, l’au-
torità militare aveva la facoltà di variare la forza e la composizione dei presidi.
795 Foglio n. 05274, cit. Bastianini evitò di prendere provvedimenti analoghi a quelli adottati in Slovenia
e nella provincia di Fiume che prevedevano la fucilazione di un certo numero di partigiani prigionieri
in caso di omicidio di militari o funzionari italiani.
796 Bando del 7 giugno 1942 del governo della Dalmazia. La data ultima di presentazione per ottenere
l’immunità fu prorogata al 28 giugno con ordinanza del 21 giugno. Questa specificava che le famiglie
dei sottomessi non sarebbero state più tratte in ostaggio e i loro beni non più confiscati.
797 Foglio n. 8915/OP. in data 13 settembre 1942, Organizzazione della sicurezza nel territorio della Divi-
sione “Zara”, comando XVIII Corpo d’Armata – Ufficio Operazioni. Era giunto in zona anche il XX
Battaglione Carabinieri mobilitato.

