Page 291 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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                           La 2  armata e Le operazioni di controguerrigLia in JugosLavia (1941-1943)  291
              di Knin-Zrmanja contro bande di insorti sempre più organizzate e determinate che pre-
              mevano per aprirsi la strada verso il litorale dalmata. In luglio gli importanti cementifici
              della zona di Spalato interruppero la produzione per effetto dei sabotaggi all’elettrodotto
              proveniente da Kralievac e nello stesso mese si ebbero violenti combattimenti contro bande
              ribelli sia provenienti dalla seconda zona, sia già operanti all’interno della prima. In agosto
              l’odred del Biokovo occupò la località di Zadvarje sui Monti Mosor, mentre altre bande
              partigiane eliminarono il presidio italiano di Bol, sull’isola di Brazza, e un posto di sorve-
              glianza marittima nell’isola di Lesina.
                 Di fronte al dilagare della ribellione, si diede ordine di potenziare le difese dei principali
              centri abitati della Dalmazia, proteggendo l’intero perimetro esterno delle città di Spalato,
              Zara e Sebenico con sbarramenti di filo spinato, posti di blocco e casematte contro possibili
              infiltrazioni. Nel corso del 1942, inoltre, con la costituzione delle prime bande di insorti
              sulle isole della Dalmazia, la Regia Marina fu costretta ad incrementare la flottiglia di im-
              barcazioni impiegate nel traffico foraneo e nei collegamenti tra l’arcipelago e la costa. Per la
              vigilanza anticontrabbando e il contrasto ai natanti usati dai partigiani si ricorse largamente
              a motopescherecci e motobarche con una dotazione di mitragliatrici, mitragliere e apparati
              radio, e con una sorta di corazzatura realizzata con scudi da trincea. Lo scarso controllo di
              alcuni tratti di costa nella zona del Ragusano vi aveva favorito il raggruppamento di forma-
              zioni di insorti che avevano iniziato a molestare i presidi insulari e costieri del Regio Eser-
              cito e della Regia Marina. Nell’estate del 1943, comunque, se la situazione militare si era
              aggravata nelle province di Zara e di Spalato, erano però migliorate le condizioni dell’ordi-
              ne pubblico nel Fiumano e nel Cattarino, dove non si svolsero operazioni di rastrellamento
              di rilievo. A Cattaro, in particolare, in base alle definizioni codificate nella Circolare No. 3
              C si decise di dichiarare zona “normale” alcune parti del territorio, a significare che le bande
              partigiane vi erano state debellate .
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              801 Foglio n. 10840/OP. in data 2 luglio 1943, Normalizzazione del territorio di Cattaro, Comando VI
                 Corpo d’Armata – Ufficio Operazioni. Il ritorno alla normalità provocò l’ennesimo dissidio tra la
                 prefettura e il comando militare, avendo la prima disposto che “la cattura ed il rastrellamento dei ri-
                 belli sarebbe di competenza dell’autorità militare soltanto quando tali operazioni assumono carattere
                 bellico”. (foglio n. 1111/OP. in data 14 luglio 1943, Polizia di guerra nel territorio della provincia di
                 Cattaro, Comando Gruppo Armate Est – Ufficio Operazioni).
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