Page 331 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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La 2 armata e Le operazioni di controguerrigLia in JugosLavia (1941-1943) 331
a
AUSSME. Posto comando titino di Savnik catturato dagli italiani nella primavera 1943
riterrei conveniente passare all’Ecc. Grazioli ogni funzione civile per dedicarmi completa-
mente alle funzioni operative.” In giugno, però, il Ministero dell’Interno, probabilmente su
indicazione di Grazioli, interessò lo S.M.R.E. affinché le forze di polizia della provincia di
Lubiana fossero completamente restituite per l’impiego alla locale questura, in aperta scon-
fessione del bando del Duce del 19 gennaio 1942. Il comando della 2ª Armata si oppose
al provvedimento, segnalando che la situazione nella città non era tale da far considerare
opportuna una modifica della situazione in atto, che assicurava unità di impiego di tutte
le forze disponibili, dell’esercito e della polizia, per il mantenimento dell’ordine pubblico.
Forse proprio in conseguenza del riaccendersi della diatriba tra autorità politica e comando
militare, nel giugno del 1943 Grazioli fu sostituito nella carica di Alto Commissario da
Giuseppe Lombrassa, già Sottosegretario di Stato alle Corporazioni, che, rispetto al suo
predecessore, attuò una politica più conciliante verso il potere militare.
In considerazione della situazione più distesa e della drastica diminuzione degli omicidi
mirati, il comandante dell’XI Corpo d’Armata decise di ridurre la durata del coprifuo-
co notturno a Lubiana. Gambara si adoperò attivamente per alleggerire la portata degli
internamenti di civili sloveni, molti dei quali furono restituiti alle loro dimore. Si iniziò
con la liberazione dei quadri delle forze armate ex-jugoslave per passare poi alle famiglie
di persone anche compromesse con la guerriglia, con un’iniziativa che non trovò unanimi
consensi e fu criticata soprattutto dagli organi informativi, che erano ben addentro alla

