Page 332 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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332 l’eserCito alla maCChia. Controguerriglia italiana 1860-1943
realtà politico-sociale slovena.
A partire dal marzo 1943 si ebbero vari abboccamenti con capi partigiani nel corso
dei quali furono condotte trattative per lo scambio di prigionieri e furono affrontate le
questioni relative al trattamento da riservare a loro e ai feriti di entrambi gli schieramenti,
degli internati, delle donne, dei belagardisti. Alcuni di questi incontri coinvolsero generali
italiani e membri del servizio informazioni britannico al seguito dei partigiani. In giugno
infine Gambara emanò una direttiva che differenziava il trattamento dei partigiani anche
in base all’origine: slovena, italiana o croata.
L’azione bellica più importante dell’estate si svolse a fine luglio nel massiccio del
Gorjanci, ridiventato un baluardo partigiano, e si concluse con l’eliminazione di alcune
centinaia di ribelli. Si trattò di un’azione in grande stile che vide l’impiego di due divisioni,
del raggruppamento G.A.F. e di forze regolari croate e ustascia, oltre a bande M.V.A.C.
In giugno il S.I.M. rilevò un rallentamento dell’azione bellica partigiana che tendeva a
ridursi ad azioni di disturbo e agli ormai consueti atti di sabotaggio alle linee di comunica-
zione. Intanto, però, a seguito dell’invasione della Sicilia e della caduta del regime fascista
era iniziata una fase calante, testimoniata dalle prime defezioni e diserzioni tra le bande
di collaborazioniste. Il 26 luglio 1943, all’indomani dell’arresto di Mussolini, il governo
Badoglio dichiarò la Slovenia zona d’operazioni. Dopo 24 mesi la regione perdeva così lo
status di provincia annessa per diventare zona d’occupazione militare. I residui poteri civili
sino ad allora prerogativa dell’Alto Commissario furono assunti dal comando dell’XI Cor-
po d’Armata. Lombrassa, ormai completamente esautorato e alle dipendenze dell’autorità
militare, preferì rinunciare all’incarico venendo sostituito il 12 agosto 1943 dal generale
Riccardo Moizo, già comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Reali. Il 26 agosto
iniziò il ridispiegamento nella Slovenia italiana dei primi reparti tedeschi appartenenti alla
71ª divisione di fanteria, ufficialmente destinati alla protezione delle comunicazioni ferro-
viarie, mentre per tutto il mese continuarono senza sosta le operazioni di controguerriglia,
anche se di portata più limitata secondo le direttive di Gambara, che miravano più al con-
trollo delle posizioni e dei presidi stabilmente occupati che all’inseguimento delle bande
di insorti. Truppe delle divisioni “Cacciatori delle Alpi” e “Isonzo”, a completamento delle
operazioni effettuate in luglio a sud dei Gorjanci, svolsero una serie di azioni nella zona
Zuzemberk – Trebnje, costringendo formazioni di due brigate partigiane a ripiegare verso
sud-est dopo aver inflitto loro forti perdite, accertate in 320 morti e alcune centinaia di
feriti. Gli ultimi scontri di un certo rilievo si svolsero l’1-2 settembre, a seguito dell’attacco
al presidio della divisione “Isonzo” di Mokronog, che fu respinto con gravi perdite nelle file
avversarie, e il 7 settembre, come conseguenza dell’attacco di forti formazioni partigiane ad
alcuni capisaldi che proteggevano la linea ferroviaria Novo Mesto-Trebnje.
Capitolo terzo

