Page 365 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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Il contrIbuto della regIa aeronautIca 365
isolare così i capi più risoluti e ostinati. Questa linea d’azione fu posta in atto in marzo con
la diffusione di un proclama in cui si assicurava il perdono a quanti avessero consegnato le
armi, e di converso si prometteva guerra senza quartiere agli altri.
Il proclama, diffuso anche con volantini lanciati dai Ro.1 sulle oasi di Sebha e di Brach,
non ebbe risultati eclatanti, ma determinò comunque un certo disagio tra i ribelli e soprat-
tutto tra la popolazione, che in larga parte cominciava a dare segni di stanchezza. Rimasero
in armi le bande guidate dagli irriducibili Ahmed Sef en-Nasser e Mohamed ben Hag
Hassen e alcune formazioni minori, soprattutto del clan Mogarba, ma le loro velleità di
riscossa furono definitivamente stroncate nei combattimenti di Umm el-Melah (22 aprile)
e di Bir Sciueref (26 maggio), in conseguenza dei quali la Ghibla venne completamente
sgombrata dai ribelli e l’occupazione venne portata fino al suo margine meridionale con la
costituzione del presidio di Sciueref.
Questo ciclo operativo aveva impegnato duramente l’aviazione della Tripolitania che
all’epoca contava 20 velivoli distribuiti tra le squadriglie 89ª e 12ª e una squadriglia mi-
sta attivata a Sirte al termine delle operazioni sul 29° parallelo. Tanto i Romeo quanto i
Caproni avevano bisogno di interventi di revisione e manutenzione che vennero eseguiti
sull’aeroporto di Mellaha, con materiale in parte acquistato su piazza e in parte giunto
dall’Italia, da personale militare assistito da qualche operaio specializzato inviato dalle ditte
costruttrici. Anche i motori furono interamente revisionati, rimandando in Italia quelli in
condizioni peggiori, e con 7 fusoliere nuove vennero ricostruiti 7 Romeo, mentre dall’Italia
arrivarono in volo 5 Ro.1 e 2 monomotori Ca.97. La squadriglia di Sirte nell’agosto del
1929 fu trasferita a Hon, per operare sullo Sciaati in appoggio alle bande irregolari, ma a
Sirte venne costituita una squadriglia di riserva che in un secondo tempo, per appoggiare
l’avanzata verso il cuore del Fezzan, si sarebbe anch’essa spostata a Hon. Alla data del 15
novembre l’ordine di battaglia dell’aviazione della Tripolitania, agli ordini del tenente co-
lonnello Ferruccio Ranza, era il seguente:
- Hon, squadriglia del Fezzan (9 Ro.1), 12ª Squadriglia (5 Ca.73, 2 Ca.97), sezione
comando (2 Ro.1);
- Sirte, squadriglia di riserva (3 Ro.1, 1 Ca.73);
- Tripoli, 89ª Squadriglia (9 Ro.1), nucleo di riserva (2 Ca.73)
In totale si trattava di 33 velivoli, 18 dei quali in zona d’operazioni, ai quali nel tempo
si sarebbero aggiunti altri 2 Ca.97 inviati dall’Italia. A Hon, dove erano stati rapidamente
costruiti due hangar per il ricovero dei velivoli e un deposito carburante con due serbatoi
da 7.500 litri ciascuno, fu costituito un magazzino avanzato con 12 motori Jupiter per i
Romeo e 8 motori Asso per i Ca.73, parti di ricambio e materiale di consumo, in grado,
con l’ausilio di un’officina campale, di garantire un’autonomia logistica di 5 mesi. Un’idea
dello sforzo sostenuto è data dal fatto che le scorte iniziali ammontavano a 4.700 quintali
di benzina, 1.000 quintali di lubrificante, 190 quintali di pneumatici, e che questi quanti-
tativi iniziali furono reintegrati nel corso delle operazioni con 840 quintali di benzina e 70
di lubrificante, oltre a 380 quintali di munizionamento, 6 motori di riserva e 25 quintali

