Page 373 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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Il contrIbuto della regIa aeronautIca 373
AUSSMA. Il campo avanzato di Bir Zighen, a sud di Gialo, sulla via per Cufra
nel gennaio del 1931. Il Ro.1 parcheggiato nelle vicinanze delle tende ha sul dorso dell’ala
superiore le caratteristiche strisce rosse intese a facilitarne l’individuazione
in caso di atterraggio forzato nel deserto.
se appoggiate da pattuglie di velivoli che non erano soltanto gli “occhi” dei comandanti,
ai quali assicuravano il necessario livello di “situation awareness”, ma anche la “rete” che le
collegava tra loro permettendo di agire in modo coordinato. Dal momento che l’uso della
radio nelle comunicazioni terra-bordo-terra era ancora limitato, almeno a livello tattico, i
messaggi lanciati dall’alto e i teli colorati da segnalazioni disposti secondo un codice pre-
stabilito erano ancora i soli mezzi disponibili, ma il sistema funzionò piuttosto bene, anche
nel guidare i movimenti delle autoblindo su un terreno spesso impraticabile per questi
veicoli. Pattuglie di Ro.1 ingaggiarono gruppi di insorti il 16, il 17, il 19, il 23, il 24 e il
25 novembre, con le forze di terra sempre troppo lontane per poter intervenire e sfruttarne
l’azione.
I ribelli, consapevoli del pericolo, ridussero al minimo i movimenti alla luce del sole, e
per diverse settimane si mossero soltanto in piccoli gruppi, pronti a disperdersi non appena
avvistati. La prima vera opportunità si presentò così soltanto il 20 dicembre, quando un
grande accampamento, localizzato dall’aria presso il Gasr Remteiat, fu subito attaccato da
5 Ro.1 che cadenzarono la loro azione per fissare i ribelli sul posto e dar tempo a un paio di
battaglioni di convergere in zona. Ancora una volta però la maggior parte dei combattenti
riuscì a sfuggire, sia pure al prezzo di pesanti perdite. Null’altro accadde fino al 20 gennaio
1930, quando il dor di Omar al-Mukhtar, con parecchio bestiame al seguito, fu scoperto

