Page 377 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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Il contrIbuto della regIa aeronautIca           377




































                    AUSSMA. Durante l’avanzata su Cufra il generale Rodolfo Graziani, in procinto
                    di partire in volo con un Ro.37, si intrattiene a colloquio con Amedeo di Savoia,
                duca delle Puglie nella sua tipica uniforme da meharista. In Libia il Ro.1 oltre che in compiti
                   di ricognizione ed attacco al suolo, venne largamente utilizzato per il collegamento
                          sfruttando la capacità di operare da aviosuperfici improvvisate.

              trasportarono a Bir Zighen la benzina, l’olio e le parti di ricambio, tra le quali due motori e
              sei eliche, che dovevano assicurare un’attività di volo dei Ro.1 calcolata in almeno 800 ore,
              e inoltre 10.000 proiettili per mitragliatrice, 10 tonnellate di bombe e 2.000 metri di pel-
              licola, con il necessario per sviluppare e stampare 2.000 fotografie. Per quanto riguarda la
              componente aerea, agli ordini del tenente colonnello Lordi, alla 26ª Squadriglia, di stanza
              ad Agedabia e in parte ancora equipaggiata con lo SVA, fu dato il compito di scortare con
              5 Ro.1 il raggruppamento sahariano attraverso il serir, da Gialo a Bir Zighen, con l’ordine
              di atterrare nei pressi della colonna quando questa si fosse accampata per la notte, così
              da trovarsi già sul posto all’alba. Nel frattempo la 16ª Squadriglia, con 13 Ro.1, doveva
              trasferirsi da Bengasi a Gialo, e di qui a Bir Zighen, e nella stessa base avanzata dovevano
              rischierarsi anche 6 Ro.1 dell’aviazione della Tripolitania, chiamati a coprire il movimento
              fiancheggiante del III gruppo meharisti proveniente da Uau el-Chebir.
                 La colonna principale lasciò Agedabia il 20 dicembre e il 26 arrivò a Gialo, da dove
              l’ultimo giorno dell’anno iniziò la marcia di 390 chilometri che l’8 gennaio doveva portarla
              a Bir Zighen. Come previsto 5 Ro.1 della 26ª Squadriglia ne accompagnarono l’avanzata
              esplorando il terreno davanti alla colonna e ampliando man mano la portata delle loro
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