Page 404 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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404                   l’eserCito alla maCChia. Controguerriglia italiana 1860-1943

           i capi galla, rientrando in giornata ad Addis Abeba. La mattina del 10 ottobre 4 Ro.37
           trasportarono nella stessa località un ufficiale del genio e due radiotelegrafisti con una
           stazione radio con cui nei giorni successivi furono stabiliti contatti diretti con la capitale a
           supporto dell’azione politica del missionario, mentre l’ufficiale con alcuni uomini forniti
           da Haptemariam provvedeva a sistemare il campo per consentire l’atterraggio di velivoli di
           grosse dimensioni. Il 14 ottobre 9 Ca.133 del XLIV gruppo agli ordini del generale Pinna,
           protetti da una pattuglia di 4 Ro.37, vi sbarcarono 13 ufficiali, 23 ascari e 30 quintali di
           armi, munizioni e viveri, mentre un S.81 lanciava con il paracadute altro materiale. L’in-
           domani arrivarono altri 6 Caproni, 2 Ro.37 e 1 S.81, con 1 ufficiale, 2 ascari e 36 quintali
           di materiali. Nei giorni successivi ufficiali e ascari organizzarono sul posto alcune bande
           irregolari con le quali mantennero il controllo della zona fino al 24 ottobre, quando arrivò a
           Lekemti la colonna del colonnello Malta, partita dodici giorni prima da Addis Abeba, che il
           21 novembre avrebbe occupato anche Iubdo e il 26 Gore. L’11 novembre, intanto, sempre
           dopo un’accurata preparazione politica, il generale Pinna con lo stesso sistema di sbarchi
           aerei organizzò l’occupazione di Sajo (Dembidollo), distante 450 chilometri in linea d’aria
           e 800 chilometri di strade e piste da Addis Abeba. La località fu tenuta da una quindicina
           di uomini della Regia Aeronautica e da pochi graduati ascari, utilizzati per inquadrare
           le bande indigene organizzate sul posto, per quasi un mese, fino all’arrivo della colonna
           Malta accolta calorosamente dai capi e dalla popolazione. Un distaccamento di truppe
           coloniali forte di un centinaio di uomini raggiunse poi Gambela il 17 dicembre mentre
           vi atterravano 7 Caproni agli ordini del nuovo comandante dell’aeronautica dell’AOI, il
           generale di squadra aerea Aurelio Liotta, subentrato a Pinna il 4 dicembre. Questi sbarchi
           di truppe in territori non ancora controllati da forze dell’esercito ebbero un’importanza
           notevole, perché decisero una situazione incerta, dominata dalla presenza delle bande di ras
           Immirù, e assicurarono il possesso dell’ovest etiopico. Da Addis Abeba muoveva intanto
           verso il Gimma la colonna Princivalle che, con il puntuale appoggio dell’aeronautica, ne
           occupava il capoluogo, Giren, e assumeva rapidamente il controllo anche di quella regione.
           Subito dopo da Giren, Lekemti e Gore tre colonne convergevano su Aggarò, a nordovest di
           Giren, dove la ricognizione aerea aveva individuato le bande di ras Immirù, catturato il 21
           dicembre sul torrente Gogeb, presso Dedibano, prima che potesse raggiungere la frontiera
           sudanese. A questa fase delle operazioni l’aeronautica dell’AOI contribuì con 253 sortite
           per circa 1.000 ore di volo, sganciando sul nemico 50 tonnellate di bombe e rifornendo le
           truppe di 31 tonnellate di viveri e munizioni.

















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