Page 416 - L'Esercito alla macchia - Controguerriglia Italiana 1860-1943
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416                   l’eserCito alla maCChia. Controguerriglia italiana 1860-1943

           Il Comando Aviazione Slovenia-Dalmazia

               All’inizio di febbraio, mentre entrava in funzione il comando tattico di Piccini, nume-
           rosi piccoli presidi, del livello di compagnia e battaglione, erano da tempo bloccati dalla
           neve e accerchiati dai ribelli e la situazione era particolarmente critica nel territorio del V
           Corpo d’Armata, dove a Korenica, Ubdina e Bihac, ma anche in altre località, comincia-
           vano a scarseggiare viveri, munizioni e medicinali. In una riunione tenutasi il 2 febbraio
           presso il quartier generale di Roatta a Sussak, nell’immediato entroterra di Fiume, fu quin-
           di concordata una linea d’azione che prevedeva il rifornimento per via aerea dei presidi
           isolati, utilizzando 2 trimotori S.82 assegnati al Comando Caccia “Aquila” e rischierati
           il 1° febbraio a Gorizia, e azioni offensive sulle posizioni dei partigiani per allentarne la
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           pressione . Nei giorni seguenti, mentre le squadriglie del 63° gruppo OA individuavano i
           centri di radunata e le basi logistiche dell’avversario, procedevano al rilievo fotografico degli
           itinerari delle colonne di soccorso, eseguivano azioni di mitragliamento e spezzonamento
           degli obiettivi meno consistenti, e il 98° gruppo BT con i suoi BR.20 attaccava gli obiettivi
           chiaramente individuati e provvedeva all’ambientamento dei piloti e degli osservatori ap-
           pena arrivati, gli S.82 iniziavano le missioni di aviolancio.
              Le condizioni atmosferiche avverse misero alla prova la determinazione e le capacità
           degli equipaggi, spesso obbligati a portarsi a bassa quota dalla presenza di fitti banchi di
           nuvole e dalle limitate dimensioni delle località sulle quali dovevano essere eseguiti gli
           aviolanci, ma nel complesso i risultati furono soddisfacenti, tanto da meritare agli aviatori
           l’apprezzamento del comando d’Armata. In un paio di settimane la morsa intorno ai presi-
           di accerchiati fu allentata, in particolare a Korenica, e fu almeno in parte risolto il problema
           delle scorte di viveri e munizioni, mentre i comandi cominciavano ad avere un quadro più
           preciso della situazione a premessa di future iniziative. Il maltempo impediva però di svol-
           gere le missioni di aerorifornimento con la necessaria regolarità e, mentre per molti presidi
           il livello delle scorte tornava a livelli di guardia, si decise quindi di incrementare le capacità
           di aviolancio, e più in generale di trasporto aereo, della 2ª Armata. Il 4 marzo fu così ag-
           gregato alla 36ª squadriglia di Mostar un nucleo trasporto con 4 Ca.111 e 2 S.81. Quando
           pochi giorni dopo quel campo fu reso impraticabile dalla pioggia, il Comando Supremo
           ordinò di inviare a Gorizia altri 2 S.82, che con la loro autonomia avrebbero potuto rifor-
           nire anche i presidi più lontani, ma questa decisione venne ben presto riconsiderata nella
           convinzione che la priorità nell’impiego di quei trimotori dovesse andare ai trasporti per la
           Libia. Del resto la neve aveva iniziato a sciogliersi e tra non molto il ripristino della viabilità
           avrebbe permesso di ripristinare le comunicazioni via terra e nel contempo di ritirare e
           raggruppare i presidi minori.
              Il 13 marzo il comandante della 2ª squadra aerea, generale Felice Porro, incontrandosi a
           Sussak con Roatta, tornò ad affrontare il problema dei velivoli da trasporto, arrivando alla


           963 Comando 2ª Squadra Aerea, Stato Maggiore, Promemoria per l’Eccellenza il Capo di Stato Maggiore
              della Regia Aeronautica, Relazione sull’attività bellica svolta in cooperazione con la 2ª Armata. Proposte
              relative all’organizzazione ed all’impiego della Aeronautica in Croazia ed in Bosnia, n. 1R/1113/S del
              17 marzo 1942, AUSSMA.

                                                                           Capitolo quarto
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